Due arresti per il benzinaio accoltellato e rapinato

Rimini

FORLÌ. Si è stretto in pochi giorni il cerchio attorno alla banda che sabato scorso alle 7 di mattina in via Angeletti ha accoltellato e rapinato un benzinaio, appostandosi proprio sotto la sua abitazione per strappargli lo zaino contenente oltre 27mila euro frutto dell’incasso del distributore “Energia fluida” di via Ravegnana dove li stava portando per il consueto prelievo. In manette un 33enne e un 21enne albanesi.

Quest’ultimo è stato identificato dagli inquirenti come il malvivente che, brandendo una scacciacani - riproduzione fedele di una pistola semiautomatica - aveva sparato due volte contro la vittima, un 28enne marocchino che sostituiva il titolare in ferie, per poi sferrarle un colpo alla testa con il calcio dell’arma. Al suo indirizzo anche una coltellata che per poco non ha avuto conseguenze letali e per la quale, comunque, i sanitari hanno diagnosticato 15 giorni di prognosi.

Pistola, coltello e refurtiva non sono stati ancora recuperati. Nell’immediatezza del fatto i Carabinieri del Nucleo investigativo della Compagnia di Forlì, guidato da pochi giorni dal capitano Amedeo Consales, hanno svolto accurati accertamenti, sentendo le testimonianze della vittima, dei due colleghi che lo erano andati a prendere a casa e di altri testimoni. Agli agenti della Mobile, coordinati dal dirigente Claudio Cagnini, il compito di ricostruire la preparazione della rapina, visionando le telecamere - con le quali è stata identificata la targa della macchina dei rapinatori - e verificando i tabulati delle conversazioni sui cellulari. Ne è emerso un lungo lavoro preparatorio che ha visto all’opera diversi malviventi ed anche una donna straniera, impegnata nei sopralluoghi della vigilia. Individuati i componenti, la nota è stata diramata in tutta Italia ed ha permesso, come ricordato, di arrivare mercoledì - dopo il decreto di fermo disposto dal pm Antonio Vincenzo Bartolozzi - all’arresto di M.K. del 1981 (uscito dal carcere nel marzo scorso) alla stazione ferroviaria di Genova da parte della Polfer e a quello di N.A., del 1993, a Bergamo, ad opera della Squadra mobile locale. Il giovane vanta già un discreto curriculum criminale con tanto di rapina in villa e relativo sequestro di persona. Per entrambi le ipotesi di reato sono di concorso in rapina aggravata e lesioni. Tra gli indagati anche altri due complici che ci si augura di raggiungere prima di una loro probabile fuga all’estero.

Preparazione, freddezza e spavalderia, visto che uno di questi ha agito addirittura a volto scoperto, le caratteristiche che fanno dire a Carabinieri e Polizia di essere di fronte a veri e propri professionisti del crimine.

 

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