Ferito col coltello e rapinato dell'incasso

Rimini

FORLÌ. Hanno aspettato che uscisse di casa poi lo hanno affrontato pistole e coltelli in mano per rapinarlo dell’incasso. La sua reazione gli è costata un fendente allo stomaco, mentre il bottino sarebbe di 20mila euro. Brutale aggressione ieri mattina poco dopo le 7 in via Angeletti. Un trentenne marocchino si è ritrovato all’ospedale con una prognosi di 13 giorni per la coltellata e un colpo in testa ricevuto col calcio della pistola.

Lo straniero in questi giorni è responsabile del distributore di carburante “Energia fluida” di via Ravegnana, visto che il titolare è in ferie. Ad assalirlo quattro persone, tre delle quali col volto travisato. Il trentenne stava scendendo da casa visto che due suoi colleghi erano andato a prenderlo per andare al lavoro, ma varcato il cancello si è ritrovato accerchiato dai malviventi che gli hanno intimato di consegnare lo zainetto all’interno del quale c’era la cassetta con l’incasso, circa 20mila euro. L’uomo ha cercato di reagire, e ne è nata una colluttazione. Le urla hanno richiamato anche i due colleghi che aspettavano in macchina, uno dei quali, 17enne, ha cercato di aiutare l’amico, ma i banditi hanno esploso alcuni colpi di pistola, forse con una scacciacani. Intanto il responsabile del distributore è stato costretto a cedere il bottino, anche perchè raggiunto da una coltellata allo stomaco, fortunatamente attutita dai vestiti. Spari e grida hanno risvegliato anche gli altri condomini, alcuni dei quali dalle finestre hanno visto le quattro sagome allontanarsi in tutta fretta. Sul posto sono arrivati Carabinieri e Polizia, oltre alle ambulanze che hanno prestato i primi soccorsi al ferito. Le forze dell’ordine hanno raccolto le testimonianze prima dei colleghi di lavoro dell’aggredito, poi dei residenti. Sono stati eseguiti rilievi fotografici ed è stata rinvenuta l’impronta di una scarpa sopra il sangue lasciato dal ferito.

L’indagine è affidata al Nucleo operativo radiomobile e al Reparto investigativo dei Carabinieri che dovranno cercare di ricostruire le mosse dei dipendenti per capire chi possa averli seguiti per capire che i soldi erano stati portati a casa dal marocchino e poi sarebbero stati riportai per essere depositati in banca. Un sabato iniziato tra gli spari, che poteva finire anche peggio.

 

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