"Ridolfi", si tornerà presto a volare

Rimini

FORLI’. «Yes we fly, ricominciamo da qui». Con una foto recante queste parole, il Comitato per la difesa dell’aeroporto “Luigi Ridolfi” ha salutato ieri su facebook la notizia che tutta la città attendeva spasmodicamente dal 6 maggio scorso quando in risposta al bando di gara di Enac per la privatizzazione dello scalo di via Seganti, giunse un’offerta concreta da parte del consorzio italo-statunitense “Aviacom”.

Trascorsi oltre quattro mesi, finalmente ieri mattina poco dopo le 11 si è tenuta la seduta pubblica della commissione tecnica aggiudicatrice dell’Ente nazionale per l’aviazione civile che ha dato lettura dell’esito favorevole dell’esame della proposta avanzata dall’Ati comprendente “Sovereign Group” di Robert Halcombe con il 92 per cento delle quote, “Lotras” di Armando De Girolamo (5 per cento) e “Siem” di Calisto Maurilli (3 per cento). Alla presenza di quest’ultimo, del legale di “Aviacom” Anna Masutti e dei tanti che hanno sostenuto la cordata (tra loro Antonio Nannini della Camera di commercio e l’ex direttore di Enav Sandro Gasparrini), Enac ha dunque detto “sì” e ora notificherà la decisione al consiglio d’amministrazione dell’Ente che lunedì firmerà l’aggiudicazione definitiva.

Il primo, decisivo traguardo è stato quindi tagliato dopo un’estenuante attesa che rischiava di prolungarsi ancora visto che, sembra, Enac avesse addirittura valutato di prendersi un altro mese per ulteriori approfondimenti. Adesso il “Ridolfi”, sul quale alta è stata anche l’attenzione del Ministero dei Trasporti, vede davvero un futuro davanti a sé e dal Comune, subito avvertito, ai sindacati, c’è immensa gioia. E’ solo il primo passo, però, e se l’obiettivo è rendere operativo lo scalo entro il 16 gennaio o addirittura a fine 2014, bisogna rispettare al millimetro le procedure che ora devono seguire e che la commissione ha ribadito ieri ad “Aviacom”. Da lunedì scatteranno, infatti, 30 giorni per la costituzione effettiva della nuova Spa con capitale sociale versato di 3 milioni 98mila euro, sede al “Ridolfi” e Statuto adeguato a una società di gestione aeroportuale che, approvato da un notaio, andrà girato ad Enac la quale assegnerà la concessione definitiva.

Da qui altri 90 giorni intensi. I nuovi gestori dovranno assicurare la piena operatività dello scalo riqualificandolo al fine di passare la visita ispettiva dell’Ente decisiva per il rilascio della “Certificazione di aeroporto”. E’ una licenza definitiva per fare davvero tornare a volare Forlì, ma per ottenerla vanno riqualificate struttura e strumentazioni, riassunto e ri-formato il personale, definiti piani di volo, sostanziato quello industriale, riottenuta la dotazione organica di polizia di frontiera, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza e via dicendo.

E’ su questo che si concentrano anche Cgil, Cisl e Uil che in una nota unitaria ricordano che «questo importante risultato non è il punto di arrivo, ma di partenza, per un percorso che deve portare al più presto alla riapertura dello scalo e nel corso del quale tutti i soggetti coinvolti devono fare la propria parte». I sindacati chiedono di aprire un confronto con gli imprenditori aggiudicatari sui contenuti del piano industriale, le ricadute occupazionali e le opportunità di integrazione d’area vasta e vigileranno «affinché i lavoratori del sedime aeroportuale che si sono battuti tenacemente in questi 30 mesi, abbiano una risposta occupazionale complessiva e affinché il territorio possa trovare in questa opportunità una ripartenza per uscire dalla crisi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui