Balzani: «Se saltano le primarie farò un gran casino»

Rimini

FORLÌ. O le primarie o la sfida fratricida all’interno del partito alle elezioni. Roberto Balzani non ha problemi a ritenere l’ipotesi dell’eventuale annullamento della selezione interna al Partito democratico - alla luce del polverone scatenato dalla notizia sulle indagini per peculato per le “spese pazze” in Regione, a carico del deputato Matteo Richetti (subito ritiratosi) e del segretario regionale Stefano Bonaccini, che ha confermato di voler continuare - «un modo assolutamente incredibile per essere estromesso».

Frangente di fronte al quale, riprendendo la recente battuta di Matteo Renzi nel corso della sua visita al Festival dell’Unità di Bologna, l’ex sindaco di Forlì è pronto «a fare un gran casino»: dall’adire le vie legali per la violazione della normativa fino a pensare ad una propria lista opposta a quella di un eventuale candidato del Pd deciso da Roma. Nella rosa di nomi si parla già del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, del ministro Giuliano Poletti o del sindaco di Imola Daniele Manca, anche se il premier ha sempre smentito un suo intervento con l’indicazione di un candidato a lui gradito, chiedendo semplicemente che dopo il voto «si agisca insieme per la vittoria alle elezioni».

«Io non vedo perché l’unico in regola con tutti i crismi della competizione debba essere fatto fuori- ha ricordato Balzani ai microfoni di “Radio Città del Capo” -. Questa mi sembrerebbe una cosa abbastanza bizzarra. Vorrebbe dire che il mondo va alla rovescia. Se queste sono le condizioni non mi ritiro».

«C’è una competizione in corso - ha proseguito il prof - credo che il partito debba rispettare le regole che si è dato». Le primarie, quindi, secondo Balzani, che ieri ha incontrato il mondo degli agricoltori bolognesi lanciando anche il proprio comitato elettorale sotto le Due Torri, dovrebbero essere confermate «anche nel caso di un ritiro, al momento non all’ordine del giorno, dello stesso Bonaccini». Ma il quadro resta assolutamente magmatico visto che anche il candidato di Centro Democratico, Matteo Riva, potrebbe essere ritirato dopo la richiesta nelle ultime ore da parte del movimento coordinato a livello nazionale da Pino Bicchielli, di « azzerare tutte le candidature e convocare subito un tavolo della coalizione per trovare insieme una sintesi politica che rafforzi la proposta del centro sinistra emiliano romagnolo. Questo è il momento delle scelte di responsabilità e non delle lotte di bandiera».

 

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