«Nessuna evasione, ecco la mia verità»

Rimini

CIVITELLA. Respinge le accuse e replica punto per punto alle contestazioni della Guardia di Finanza il titolare della Pescheria Friggitoria Piccolomini di Civitella, finito nell’accertamento delle Fiamme Gialle per una presunta evasione da 210mila euro e per avere una Ferrari in garage nonostante una dichiarazione da 10mila euro all’anno.

Sulla pagina facebook dell’esercizio Enio Piccolomini ribatte e fornisce la sua versione della vicenda. «Non biasimo chi, leggendo l’articolo in questi giorni, sta gridando allo scandalo, perché se i fatti fossero tali ci sarebbe davvero di che scandalizzarsi. Peccato che la maggior parte dei dati riportati siano presunti o sbagliati o fuorvianti. Entriamo nel merito: i 900 euro sono solo la parte del reddito di attività a me intestato senza considerare la percentuale di mia moglie che lavora con me; a questa entrata vanno aggiunti affitti di tre appartamenti, azioni, titoli ed eredità (sì dai facciamoci proprio del tutto gli affari nostri). La Ferrari 360 Modena, usata e vecchia di 10 anni, è stata acquistata nel 2010 con un aggiunta di 20mila euro vendendo un’auto d’epoca; attualmente la Ferrari 360 Modena è valutata 38mila euro (che con la tassazione attuale italiana non è più commerciabile, lo conferma anche il fatto che è già andata a finire in Germania). L’evasione di 210mila euro è un calcolo presunto senza tenere conto dei dati che fornirò prossimamente all’Agenzia delle Entrate (un ricarico esagerato sulla merce acquistata senza tenere in considerazione spese particolari nella lavorazione del pesce fritto e il calo fisiologico poiché utilizziamo materie prime da pulire lavorate artigianalmente). Per quanto riguarda le numerose “dimenticanze” dello scontrino sono riassunte in due scontrini nell’arco di otto anni, totale 18 euro (benché la Guardia di Finanza abbia fatto numerosi controlli tutti risultati regolari), e soprattutto peccato che si siano dimenticati di precisare che dai controlli incrociati con clienti e fornitori è risultato tutto regolare e che da tanti anni risulto congruo e coerente con gli studi di settore. Ora continuate pure a esprimere giudizi etici, a proporre pene esemplari e soluzioni per l’Italia sotto articoli come questi, senza accorgervi che così si sposta l’attenzione dai problemi reali».

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