Liceale morta, nuovi interrogatori

Rimini

FORLÌ. Per il momento non sono previsti interrogatori a carico dei genitori della 16enne che si è uccisa lanciandosi dal tetto del Liceo Classico il 17 giugno. A meno che non siano loro a chiederlo, la coppia indagata per maltrattamenti in famiglia con l’aggravante della morte della persona offesa e istigazione al suicidio, non sarà convocata in Procura a Forlì, almeno per i prossimi giorni.

 

Per ora hanno un legale d’ufficio, nominato nell’avvocato Gloria Parigi, la quale però ancora non ha discusso con i genitori della ragazza. Sicuramente la prossima settimana saranno sentiti dal sostituto procuratore Marilù Gattelli che ha in mano l’inchiesta con il procuratore Sergio Sottani, altri ragazzi e conoscenti della studentessa suicida. Si vuole trovare conferma o meno dello stato di disagio e frustrazione vissuto dalla giovane. Già giovedì un’amica della 16enne aveva raccontato di confidenza della compagna su uno stato di grande dolore interiore per la situazione a casa e per il rapporto con i genitori. Anche il fratello potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti, ma si tratta per ora solo di ipotesi. Anche perchè prima, con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile guidati dal luogotenente Gino Lifrieri, si vuole cercare di dare un senso alle pesanti accuse rivolte dalla ragazza sia nella lettera, sia nel video, lasciati su quel tetto quel maledetto pomeriggio. Mentre i familiari preferiscono evitare di rilasciare dichiarazioni, si cercherà anche di capire perchè alcuni appelli dei docenti che avevano notato lo stato di crisi della studentessa non siano stati accolti dai familiari.

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