A Forlì analizzata ai raggi x una pagnotta di 2.000 anni fa

Forlì

FORLÌ. Una pagnotta di 2.000 anni sottoposta ai raggi x all’ospedale di Forlì. L’indagine radiologica al servizio dell’archeologia, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza e la divisione cultura dell’Ausl Romagna, riguarda un reperto ritrovato nel 2017.

La consolidata esperienza in campo paleoradiologico, maturata in seno alla collaborazione tra la Radiologia del Morgagni-Pierantoni diretta da Mauro Bertocco e Mirko Traversari, antropologo fisico, che vantano al loro attivo anche la recente analisi sui resti del protovescovo San Mercuriale, è stata impiegata su un quesito diagnostico sollevato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini su quanto riemerso in Piazzale della Vittoria.

Gli scavi effettuati da Hera per la realizzazione della rete di teleriscaldamento hanno infatti permesso di recuperare reperti archeologici di grande interesse: l’antica via Emilia e una necropoli romana che ha restituito 23 sepolture e arredi funebri. Le sepolture individuate sono state 23, di cui 21 cremazioni (14 dirette e 7 indirette) caratterizzate da varie tipologie tombali (fossa semplice, a pozzetto, in cassetta laterizia o copertura alla “capuccina”) e due inumazioni (una in fossa semplice e una a “cappuccina”). Una prima analisi del materiale di corredo delle sepolture scavate, ha permesso di collocare la frequentazione dell’area funeraria fra il I sec. a.C. e l’inizio del II sec. d.C.

“Si tratta di una tipologia di rinvenimento molto raro - commenta riferendosi alla pagnotta Romina Pirraglia, funzionario archeologo che ha supervisionato le operazioni - per questo è stato necessario acquisire più informazioni possibili, anche sulla struttura interna della forma di pane, per meglio orientare le future operazioni di restauro e consolidamento. Le immagini digitali potranno inoltre servire per produrre modelli tridimensionali del prezioso ritrovamento”.

“In accordo con la Soprintendenza, abbiamo effettuato alcuni microprelievi - conclude Mirko Traversari, coordinatore delle operazioni - che saranno destinati a future indagini chimico fisiche per meglio comprendere la composizione interna della pagnotta”.

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