Forlì, caccia affannosa al bidone alla vigilia del nuovo porta a porta

Forlì

FORLI'. Superlavoro in questi giorni tra una festività e l’altra, per i punti Alea di via Golfarelli a Forlì e di Dovadola, e anche il nuovo punto di Cusercoli diventa operativo, anche se non è stato ancora ufficialmente inaugurato.

Chi parte lunedì prossimo

Alla vigilia dell’avvio della nuova raccolta porta a porta nel capoluogo, che avverrà lunedì prossimo, sono ancora tanti quelli che non hanno i bidoni. Due le zone interessate, indicate da Alea come A e B, per 30 quartieri, complessivamente 28.387 utenze sulle 70.609 totali che Alea gestirà su Forlì. Si aggiunge infatti alla lista dei 29 quartieri indicati dal Corriere nei giorni scorsi, anche il Quattro. La zona A conteggia 14.225 utenze attive e comprende dunque i quartieri della cintura urbana: Quattro, Villafranca, San Martino di Villafranca, Branzolino, Roncadello, San Tomé, Villanova, Villagrappa, Petrignone, Castiglione, Cava, Barisano (inclusa via Trentola), Poggio (incluse via Brugnola e via Zignana), Malmissole (via Cavedalone inclusa), Pianta fino a via Ravegnana (civici dal 49 al 295), fino a via Somalia (civici dispari fino a 87 - pari da 40 a 78), Schiavonia e San Biagio (fino al confine col centro storico). La Zona B, da 14.162 utenze, a sua volta comprende i quartieri: Romiti, San Varano, Rovere, Ladino, Massa, Vecchiazzano, San Martino in Strada, Ravaldino (escluso il centro storico), Ca’ Ossi, Resistenza, e in parte a Bussecchio (fino a via Decio Raggi solo numeri pari), Grisignano (viale della Costituzione e via delle Caminate, numeri dispari da 1 a 59), San Lorenzo (incluse le vie Guido Rossa, Bachelet, Alessandrini, Rio Massa, Monte del Pozzo, Borsano). Il resto della città avrà invece un po’ di tempo in più per organizzarsi, dal momento che partirà il 5 febbraio prossimo.

Corsa al bidone

Ma ora che la prima scadenza è alle porte, ormai tutti senza distinzione di zona di appartenenza si stanno rivolgendo agli sportelli per ritirare i bidoni. Quindi anche i cittadini delle zone C, D e centro storico in cui Alea sta ancora completando la distribuzione di kit e istruzioni. Nelle zone A e B la copertura della distribuzione è al 100%, dice Alea, il che vuol dire che tutti sarebbero stati avvisati, ma non tutti, per le più svariate ragioni hanno già avuto il bidone. Non c’è oggi un numero aggiornato di quanti siano precisamente oggi gli utenti avvisati ma ancora sprovvisti di contenitori, i dati sono in elaborazione ci rispondono dall’azienda.

Le proteste

Sulla pagina Facebook di Alea intanto impazzano le domande, alcune a dire il vero piuttosto sorprendenti (c’è ad esempio chi si chiede se nelle aree C e D sarà ancora Hera a raccogliere i rifiuti, quando Hera non ha più la gestione del servizio da gennaio 2018 e dovrebbe essere ormai cosa più che acclarata). In molti casi si lamentano risposte vaghe, a volte contraddittorie, o addirittura scortesi da parte di alcuni operatori. In molti casi le critiche riguardano la difficoltà di prendere la linea ai numeri verdi (800.68.98.98, da telefono fisso e 0543 784700 da cellulare, dal lunedì al venerdì non festivi, dalle 8.30 alle 18 e il sabato mattina non festivo, dalle 8.30 alle 13. Mail: info@alea-ambiente.it), o che i tentativi di comunicazione si interrompano dopo lunghe attese. Si moltiplicano poi le segnalazioni di abbandoni fuori dai cassonetti un po’ ovunque.

Incognita tariffa

Ma l’incognita numero uno resta ancora la tariffa, che, come già più volte ripetuto, sono i Comuni a dover stabilire sulla base dei piani finanziari di Alea che devono essere a loro volta approvati dall’autorità d’ambito Atersir. «A metà gennaio si riunisce l’Atersir locale e dovrebbe approvare i piani finanziari presentati da Alea e aggiornati con tutte le correzioni apportate negli ultimi mesi anche grazie alle segnalazioni e richieste dei cittadini – fa sapere l’assessore William Sanzani –. I sindaci intanto hanno approvato il regolamento condiviso e uguale per tutti i Comuni. Il piano finanziario per garantire il servizio ai 13 comuni soci ammonta a 33 milioni di euro, per Forlì solamente siamo sui 19 milioni Iva esclusa (nel 2018 in regime di Tari il servizio è costato al Comune 23 milioni di euro, ndr), quindi in lieve calo rispetto al passato, il che ci fa sperare in un risparmio fin dal primo anno. Entro gennaio saremo finalmente pronti».

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