Charity dinner Ior di Forlì, 8mila euro per l'immunoterapia

Forlì

FORLI'. Si è tenuto al Ristorantino di Eataly, in piazza Saffi a Forlì, il secondo Charity Dinner Ior della città. L’evento, realizzato grazie anche alla preziosa collaborazione di partner quali Idrotermica Coop, Ortomio, Assicoop e degli sponsor tecnici Flamigni e Fioreria “Il Mughetto”, si è confermato un successo, richiamando circa 120 persone che hanno stipato la sala in ogni ordine di posto. Tema della serata: il sostegno alla ricerca scientifica. Il ricavato dell’evento, pari a circa 8.000 euro, è infatti andato a sostegno del progetto di immunoterapia cellulare avanzata, sperimentazione portata avanti dall’equipe del dottor Massimo Guidoboni presso l’Irst Irccs di Meldola.

«Si tratta di una modalità terapeutica che permette di sfruttare il sistema immunitario per ripristinare il controllo del nostro organismo – ha spiegato nel corso della serata il medico –. A differenza di quella che è l’immunoterapia che oggi conosciamo e che è recentemente salita agli onori delle cronache dopo il conferimento del Premio Nobel per la Medicina, cerchiamo di “mettere il turbo” ai linfociti del paziente stesso, per renderli più veloci delle cellule tumorali grazie all’utilizzo di farmaci. Una tecnica altamente personalizzata che ci permette di mettere il nostro sistema immunitario nelle migliori condizioni per sconfiggere la malattia».

 «Questi eventi possiedono un duplice obiettivo – ha affermato il professor Dino Amadori, presidente dello Ior – il primo è sicuramente quello di segnalare i progressi della ricerca e, nello specifico, ciò che il nostro istituto riesce a fare con duro lavoro nella nostra area; dall’altro cerchiamo di curare le relazioni virtuose già esistenti con le realtà imprenditoriali e, se possibile, di far nascere delle nuove amicizie. Per entrambe queste finalità il rapporto col territorio è fondamentale: d’altronde lo Ior per sua stessa natura non può prescindere dalla simbiosi con la Romagna e con Forlì in particolare, dov’è nato. L’immunoterapia, a cui verrà dedicato il ricavato di questa serata, è una splendida nuova frontiera: la mia convinzione è che la scoperta dei meccanismi con cui il tumore si difende dai nostri attacchi e la sinergia di questa nuova opportunità con i trattamenti standard quali chemioterapia e radioterapia ci porterà presto a dare scacco matto al cancro».

Al professor Amadori ha fatto eco l’intervento del direttore generale dello Ior, Fabrizio Miserocchi. «Tutti gli eventi che abbiamo organizzato a favore dell’immunoterapia hanno riscosso un grandissimo successo, segno che lo splendido lavoro del dottor Massimo Guidoboni non solo laboratoriale ma anche divulgativo è stato percepito e compreso dalla popolazione romagnola. Siamo alla vigilia di un grande anno: nel 2019 festeggeremo infatti il nostro quarantennale. Saremo nuovamente presenti su tutto il territorio con tantissime iniziative che avremo modo di presentare molto presto. Sarà un anno non solo di celebrazione ma di investimenti, per migliorare ed adattare i servizi gratuiti che eroghiamo ai pazienti romagnoli e per aumentare il nostro impegno a favore delle varie oncologie».

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