Tentano di truffare dirigente sportivo forlivese con falsa sponsorizzazione, denunciati

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FORLI'. «Noi le facciamo una bella sponsorizzazione da 12mila euro con un assegno circolare, per promuovere la nostra società petrolifera, e lei in cambio ci dà mille euro in contanti per le spese».

Sospetti immediati

Una proposta apparsa da subito improbabile al diretto interessato, il presidente dell’Asd Meldola che cura un nutrito settore calcistico giovanile. Per chi tutto l’anno deve lottare con le unghie e con i denti per strappare contributi su vari fronti, sentirsi promettere quella cifra non ha potuto che produrre subito sospetti. Al punto da contattare i Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della compagnia di Meldola che hanno seguito l’evolversi delle trattative.

Malviventi esperti

A finire denunciati il 6 dicembre scorso per truffa e sostituzione di persona in concorso, aggravata dalla continuazione del reato, sono stati un 63enne residente a Montecatini e addirittura un 81enne residente a Salsomaggiore, entrambi già noti per reati contro il patrimonio e la persona.

La tecnica

Il primo, risultato attualmente irreperibile, ha contattato a fine novembre il dirigente della società sportiva bidentina per proporgli quello che sembrava un ottimo affare, anche troppo, finalizzato a promuovere l’apertura di nuovi distributori di carburante sul territorio romagnolo da parte della società capitolina effettivamente esistente. E qui si è concretizzato il reato di sostituzione di persona. Un primo incontro svoltosi a Cesena chiarisce del tutto al presidente, se ce ne fosse stato il dubbio, di trovarsi davanti a dei truffatori. L’ufficio dove viene ricevuto, infatti, è totalmente spoglio, con solo una scrivania, due sedie e neanche un computer. «Ci stiamo attrezzando», è la scusa del 63enne.

La trappola

Avvertiti i Carabinieri, questi seguono il dirigente sportivo nel secondo appuntamento, quello decisivo per lo scambio tra assegno e denaro contante, al quale si presenta l’81enne che, vistosi scoperto, non può che confessare la tentata truffa. L’assegno di 12.200 euro, ovviamente, è risultato falso.

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