Agenzia delle entrate di Forlì-Cesena, al via il processo all’ex direttore

Ravenna

FORLI'. Prima udienza ieri nel processo a carico di Angelo Gasbarro, 66enne ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Forlì-Cesena, dell’imprenditore cesenate Gianluca Salcini, 49 anni, e del ravennate Alberto Mambelli, 65 anni, ex vice presidente della Lega nazionale dilettanti di calcio e membro del consiglio direttivo, coinvolto come socio della Tourist Sports Service. L’indagine della Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Lucia Spirito, aveva ipotizzato per Gasbarro le accuse di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, peculato, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, traffico di influenze illecite. Salcini deve rispondere di corruzione; Mambelli di traffico di influenze illecite. Gli episodi contestati riguardano il periodo tra la primavera e l’estate 2015.

Le testimonianze

Ieri mattina nell’aula di Corte d’assise si è aperto il processo davanti al collegio guidato dalla presidente del Tribunale Rossella Talia (a latere Maurizio Lubrano e Nunzia Castellano). Nessuno degli imputati si trovava in aula. Sono stati ascoltati alcuni investigatori della Guardia di Finanza che si sono occupati delle indagini e delle perquisizioni a carico degli imputati, e che hanno ripercorso il materiale raccolto per sostenere l’accusa. Secondo l’accusa Gasbarro avrebbe acquistato un villino a Forlimpopoli dalla società Ambito Cinque per un prezzo tra i 200 e i 220mila euro, a fronte di un valore di 270mila, grazie all’intervento di Gianluca Salcini, presidente della società, il quale si sarebbe rivolto all’allora direttore dell’Agenzia delle Entrate di Forlì-Cesena per intervenire sulla Guardia di Finanza che stava svolgendo un’ispezione fiscale nei suoi confronti. Gasbarro avrebbe convocato un ufficiale delle Fiamme Gialle di Cesena per avere informazioni sui controlli e sulle azioni dei militari. L’accusa di peculato riguarda una serie di chiamate fatte dal telefono fisso di proprietà dell’Agenzia delle Entrate e in uso a Gasbarro, per motivi esclusivamente privati. L’ex dirigente è accusato anche di aver rivelato a Salcini e al commercialista della Logistica Italiana Srl, di proprietà di Salcini, notizie di ufficio con le direttive riservate per ottenere un rimborso dell’Iva a favore della ditta. L’ultimo capo di accusa nei confronti di Gasbarro era traffico di influenze illecite perchè l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate avrebbe telefonato al collega dell’Agenzia di Ravenna per interessarsi del controllo a carico della Tourist Sports Service, nella quale Mambelli era socio al 50 per cento, interesse che portò alla rideterminazione del reddito di impresa della società, ridotto da 132mila euro a 75mila euro, con conseguente diminuzione del reddito di partecipazione di Mambelli da 66mila a 37mila euro circa. In cambio Mambelli avrebbe fornito a Gasbarro tre tessere per accedere gratuitamente agli stadi per le partite di calcio. Il processo è stato aggiornato al 13 marzo 2019.

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