Forlì, inchiesta Conscoop Pasolini e Aldini in libertà
L’indagine
Secondo le accuse Pasolini e Aldini avrebbero corrotto il funzionario ministeriale per avere la proroga del termine per il completamento dei lavori del metanodotto di Terzigno, nel Napoletano, affidati proprio ad una società del gruppo Conscoop. Intercettazioni telefoniche e ambientali, persone informate sui fatti, perquisizioni nelle abitazioni dei soggetti coinvolti, negli uffici di Conscoop e in quello del funzionario ministeriale, e accertamenti bancari rappresentano il fulcro dell’inchiesta dei militari, che avrebbe evidenziato diverse condotte illecite nella conduzione di affari, partita dalla denuncia di un ingegnere cesenate che in cinque anni sarebbe stato obbligato a versare una somma complessiva pari a circa 200mila euro, “pressione” esercitata anche su altri imprenditori che lavoravano per il consorzio, che serviva a raggranellare una sorta di tesoretto da utilizzare «per finalità corruttive».
Gli sviluppi
Pochi giorni dopo il terremoto che ha sconvolto Conscoop, il consorzio si è subito mosso, nominando Monica Fantini come nuova presidente e vice, Catia Ridolfi, già presidente di Idrotermica Coop.