Bloccato a Forlì un truffatore seriale porta a porta

Forlì

FORLI'. La Polizia di Stato ha arrestato un cittadino serbo di 46 anni, in Italia senza fissa dimora, in quanto responsabile di violazione alla normativa che disciplina l’immigrazione, ed in particolare del divieto di reingresso per sette anni sul territorio nazionale, emesso nei suoi confronti dal Prefetto di Cremona nel 2017, quando venne accompagnato alla frontiera con espulsione diretta. L’uomo è stato inoltre denunciato alla Procura della Repubblica di Forlì per il reato di truffa, accertato nelle circostanze che hanno determinato il suo rintraccio in città. Infatti, la sua cattura è stata possibile grazie alla segnalazione di alcuni cittadini al riguardo di un individuo sospetto che stava svolgendo una raccolta fondi porta a porta, cercando di impietosire i suoi interlocutori mostrando documenti relativi a necessità economiche finalizzate a sottoporre una (inesistente) figlia di 2 anni ad un trapianto di cornea, ottenendo così fraudolentemente somme di denaro che vanno dalle poche decine di euro ma anche donazioni più consistenti. Quando gli agenti lo hanno localizzato aveva appena ottenuto una modesta somma da una signora del quartiere Ossi. Alla richiesta di esibire i documenti ha mostrato un passaporto serbo il cui nominativo non faceva emergere alcuna pendenza penale, ma neppure la regolarità della sua condizione di straniero sul territorio nazionale. Aveva con sé anche alcuni fogli, con scritte in italiano, il cui contenuto doveva impietosire le persone, e sui quali l’individuo chiedeva ai benefattori di inserire di proprio pugno il nome, la data e la firma, e nel caso di esercizi pubblici anche il timbro sociale, così da aumentare la sua credibilità e accrescere lo spirito caritatevole altrui. I poliziotti, insospettiti, lo hanno accompagnato in Questura e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione, che ha invece scoperto che il soggetto era conosciuto in Italia con 11 nomi falsi, e che su uno di questi pendeva un provvedimento di espulsione del Prefetto di Cremona, con divieto di reingresso valido 7 anni, al quale era stata data esecuzione mediante accompagnamento alla frontiera aerea di Torino.

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