Forlì, "partigiano legittimamente appeso", tutti contro Fratelli d'Italia

Forlì

FORLI'. "Il partigiano Casadei è stato legittimamente giustiziato e appeso ad un lampione". Si alza un polverone a Forlì sulle dichiarazioni del segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Francesco Minutillo, in merito all'intitolazione al partigiano Adriano Casadei di una ex casa del fascio. La condanna arriva dal sindaco Davide Drei, dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, anche se il diretto accusato bolla tutto come "fake news" veicolata dalla stampa locale. Una "strumentalizzazione disgustosa".

Questione più che altro semantico-storica. Alla lettera, infatti, Minutillo scrive di Casadei: "Un uomo legittimamente finito giustiziato secondo le leggi del tempo", le leggi marziali, e "che ha partecipato ad azioni di indole meramente criminale per le quali è stato appeso ad un lampione in termini non molto dissimili da altri macabri spettacoli andati in scena a piazzale Loreto". Insomma Minutillo vede "profonda malafede per non saper distinguere un riferimento storico di legittimità e dunque di coerenza con le norme di guerra all'epoca vigenti, da una insussistente approvazione per la violenza in tutte le sue forme. I morti non mi piacciono mai, di qualunque colore siano. Ma di qui a dover osannare, strumentalizzare e far passare come martiri gente che martire non è, ne corre proprio". E nel pomeriggio puntualizza: "Nessun dirigente di Fdi ha dichiarato questa frase".

Ma i dem locali, e non solo, non la mandano proprio giù. Il sindaco Davide Drei, che questa mattina ha partecipato all'intitolazione dell'ex Gil, sottolinea che "a Forlì come a Predappio si vedono immagini inguardabili e si sentono voci inascoltabili, vecchie e dai contenuti retrogradi, portatrici di un passato di totalitarismi, di tragedie e di sofferenze che nessuno vuole più e che deve essere combattuto con forza". Casadei, aggiunge, "ha pagato con la vita la lealtà ai compagni, segnando una delle pagine più tragiche della nostra città e, allo stesso tempo, l'inizio del riscatto". Le bordate dem arrivano anche da Roma, dal parlamentare Marco Di Maio: "Nel dibattito politico c'è spazio davvero per tutti; ma ci sono limiti invalicabili", condanna. È cosa nota, prosegue, che "il personaggio cerca visibilità”, con affermazioni "abominevoli sulla Resistenza e i suoi morti".

Il segretario territoriale Valentina Ancarani non trova "aggettivi. Gravissime non basta". Nel giorno in cui arriva la notizia dell'apertura in Procura di un fascicolo su Selene Ticchi, indagata per avere partecipato a Predappaio alla celebrazione della marcia su Roma con la maglietta "Auschwitzland", Minutillo "rilascia dichiarazioni, ancora una volta, irripetibili". E "l'assenza di prese di posizione da parte delle forze politiche che attualmente governano il Paese, fa supporre una silenziosa e progressiva legittimazione da parte di questo governo a rigurgiti neofascisti".

Da qui l'augurio, conclude la dem, che "presto anche qualche rappresentante della destra e del M5S locale intervenga". E proprio i pentastellati Daniele Vergini, Simone Benini censurano Minutillo per "la nuova, assurda, esternazione contro il partigiano Casadei". Ricordano anche quando il "solito Minutillo" sui social scrisse: "Nuove leggi razziali a tutela della cristianità: ecco cosa dovremmo fare". Comunque, aggiungono, e' "stucchevole questo continuo ricorso della destra, e spesso anche della sinistra, a temi che riguardano il passato, forse nella speranza di accalappiare qualcuno degli ultimi e pochi voti ideologici rimasti".

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