Forlì, terremoto alla Conscoop, arrestato il presidente

Forlì

FORLI'. Terremoto alla Conscoop, il Consorzio di cooperative di produzione e lavoro con sede a Forlì. Il presidente Mauro Pasolini è finito ieri agli arresti domiciliari, mentre un ex tecnico forlivese, ora al lavoro per una municipalizzata di Salerno, Flavio Aldini, si trova in carcere. In manette anche un funzionario del Ministero dello Sviluppo economico di Roma. Altre 5 persone coinvolte nell’indagine dei Carabinieri sono state denunciate a piede libero. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di concorso in estorsione continuata e aggravata, corruzione per l’esercizio della funzione, turbata libertà degli incanti, favoreggiamento personale e false informazioni al pubblico ministero.

Il blitz

Ieri, al termine di una lunga indagine, i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Forlì-Cesena, avrebbero perquisito sede di Conscoop e abitazioni degli indagati. Il presidente del Consorzio, Mauro Pasolini, è stato messo ai domiciliari, mentre in carcere si trova il forlivese Flavio Aldini, già vicepresidente di Assogas, ora non più dipendente Conscoop, ma al lavoro nel periodo 2009-2015, quello al quale si riferiscono i fatti legati all’inchiesta dei Carabinieri. Pesanti le accuse ipotizzate, anche se solo questa mattina in una conferenza stampa che si terrà in Procura, alla presenza del procuratore della Repubblica di Forlì, Maria Teresa Cameli, verranno rivelati i particolari dell’inchiesta. I reati comunque sono riferiti a reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio.

La realtà

Conscoop è una realtà che conta 105 cooperative sul territorio nazionale, pur nel contesto di una lunghissima crisi. Congiuntura che ha toccato pesantemente anche gli ambiti che sono di stretta pertinenza del consorzio cooperativo nato il 23 agosto del 1949 per acquisire commesse da assegnare alle proprie cooperative, ovvero: costruzioni, restauro, infrastrutture, edilizia ospedaliera e impiantistica specializzata, lavori di manutenzione in regime di global service, costruzione ed esercizio di reti di distribuzione gas naturale, gestioni e servizi. Ambiti delicati che potrebbero riguardare l’inchiesta dei Carabinieri di corso Mazzini. Oltre al vertice del consorzio di cooperative romagnole è finito nei guai Flavio Aldini, già vicepresidente della Mediterranea srl di Salerno, società concessionaria del servizio di distribuzione del metano, ma anche un funzionario del Ministero dello sviluppo economico, anche lui ai domiciliari. Le indagini degli uomini dell’Arma, infatti, hanno interessato le provicne di Forlì-Roma e Salerno. Una giornata nera per Conscoop, forse la più brutta della sua lunga storia.

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