Meno rifiuti con la differenziata. Ma l’inceneritore a Forlì brucia come prima

Forlì

FORLI'. I forlivesi produrranno meno rifiuti con la differenziata firmata Alea, ma l’inceneritore non brucerà di meno.

La premessa

Da quando la portata dell’impianto Hera a Coriano è stata portata a 120mila tonnellate annue, è vero che quella quota è sempre stata raggiunta. L’accordo fra Regione e Comune è che non sarebbero arrivati rifiuti da fuori Emilia-Romagna, ma la portata quella sarebbe stata e quella Hera avrebbe potuto sfruttare. Anche ora che la quota dei rifiuti forlivesi inviata all’incenerimento cala, scopo prefissato del passare dalla raccolta precedente governata sempre dalla multiutility alla gestione in house. Intanto la Giunta regionale nei giorni scorsi ha approvato la delibera collegata al Piano regionale di gestione dei rifiuti che modifica i flussi dei quantitativi da inviare nelle discariche e negli inceneritori dell’Emilia-Romagna.

Ragni punta il dito

«Complessivamente si parla di oltre 160.000 tonnellate di rifiuti urbani in più rispetto al previsto (+6%), su un totale di 2,8 milioni di tonnellate prodotte (il 2,6% in meno rispetto al 2017); e di oltre 132.000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati (+15,75% rispetto alle previsioni di piano), su un totale 971.380 tonnellate prodotte (-6,1% dall'anno scorso) – ricostruisce il consigliere comunale di Forza Italia, Fabrizio Ragni –. Trend in aumento anche per le discariche dell’Emilia-Romagna, dove nel complesso verranno smaltite 96.751 tonnellate di rifiuti urbani e 281.890 tonnellate di speciali. A conti fatti questo vuol dire far confluire più rifiuti in quasi tutti gli inceneritori dell’Emilia-Romagna. Ovvero: a Parma e Bologna più urbani e ingombranti, a Modena più ingombranti e speciali, a Piacenza più urbani ed a Rimini più speciali. E a Forlì invece dovranno essere inceneriti 10.000 tonnellate di rifiuti urbani in più rispetto all'anno scorso. Un carico che farà aumentare il tasso degli agenti inquinanti in città. Diciamolo con molto pacatezza: tutto questo è un esempio dell'incapacità ormai conclamata degli amministratori del Pd a gestire l'intera materia del ciclo dei rifiuti».

Il Municipio replica

«La quantità di rifiuti portati a smaltimento nell’impianto di termovalorizzazione di Forlì nel 2018 resterà invariata rispetto all’anno 2017 e, comunque, entro il limite dalla sua potenzialità massima che è pari a 120.000 tonnellate di soli rifiuti urbani, poiché i rifiuti speciali non sono ammessi» ha risposto a stretto giro di posta il Comune di Forlì. «Come si legge in delibera, l’aumento di circa 10.000 tonnellate dei rifiuti urbani nel passaggio dal 2017 al 2018 è compensata dalla diminuzione di 10.000 tonnellate degli ingombranti inviati a smaltimento – specificano il sindaco Davide Drei e l’assessore all’Ambiente William Sanzani, con l’intento di smentire il paventato aumento di rifiuti inviati all’impianto della zona industriale –. Inoltre, secondo i dati diffusi dalla Regione Emilia-Romagna, si evidenzia per la Provincia di Forlì-Cesena una diminuzione nella produzione totale del rifiuto urbano del 6,8% e un incremento del rifiuto indifferenziato dell'1,1% rispetto all’anno precedente. Si precisa che le performance illustrate nella delibera della Giunta regionale per il nostro territorio, sono valutate sulla base del modello di raccolta del precedente gestore, dal momento che il nuovo sistema di raccolta è operativo solo da qualche mese». Resta il fatto che quello che non sarebbe entrato nei forni perché smaltito in maniera più ragionata secondo il nuovo sistema di raccolta, appena partito in sei comuni, comunque sarà rimpiazzato da altri rifiuti, e il totale alla fine resterà lo stesso, ovvero quelle 120mila tonnellate autorizzate e indispensabili a garantire la tenuta del sistema di smaltimento che è tarato su scala regionale. Gli amministratori forlivesi, comunque difendono il nuovo modello forlivese: «Il percorso intrapreso dal Comune di Forlì e da quelli della Romagna Forlivese per la riduzione dei rifiuti e per la crescita della raccolta differenziata sta dando, come dimostrato dai numeri, risultati positivi. Un percorso virtuoso che recepisce le indicazioni europee e regionali e che confermiamo in tutta la sua validità». Quindi il Comune brucerà tanto quanto un anno fa, ma se lo scopo era disalimentarlo e spegnerlo, quello è ancora un obiettivo lontano.

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