Predappio, l'Anpi nazionale contro i nostalgici. La diffida all’esame della Prefettura

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FORLI'. Sarà esaminata domani pomeriggio in Prefettura, nella consueta riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, la vicenda delle manifestazioni dei nostalgici in programma domenica a Predappio in occasione dell’anniversario della marcia su Roma. Sul piatto, cosa mai successa in passato, la richiesta di proibirle, formulata dall’Anpi nazionale (l’associazione partigiani) con una lettera del proprio vice presidente, l’avvocato Emilio Ricci, inviata nei giorni scorsi al prefetto Fulvio Rocco De Marinis, alla questora Loretta Bignardi e al sindaco di Predappio Giorgio Frassineti.

«Celebrare la marcia su Roma e Benito Mussolini vuol dire celebrare il fascismo – ha scritto l’Anpi – e disattendere e violare il dettato della Costituzione». La richiesta ha aperto un ampio dibattito che ha coinvolto tutti gli schieramenti politici, spingendo anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini a dichiarare che «questo tipo di manifestazioni non sono un problema se non violano la Costituzione». E il punto è esattamente questo. Ed è proprio a Salvini che i parlamentari del Pd Marco Di Maio, Andrea De Maria ed Emanuele Fiano, chiedono di rispondere in Parlamento sul fatto se sia al corrente della diffida dell’Anpi. Sabato alle 10.30, poi, nella sala Europa, consiglio comunale solenne per ricordare il 74ª anniversario della liberazione di Predappio. Nelle ultime ore si è chiarita anche l’organizzazione delle iniziative delle sezioni Anpi di Forlì-Cesena e Rimini, che dovrebbero richiamare qualche centinaio di persone. Dopo un primo diniego, il Comune ha concesso l’uso del teatro in via Marconi dove, dalle 16, è in programma lo spettacolo “Cantiamogliele”, seguito dal corteo con i labari dell’Anpi che arriverà fino al circolo Arci dove è in programma dalle 19 la seconda “Tagliatella antifascista”. La mancata sovrapposizione, per ora e luogo, delle opposte manifestazioni - più o meno pilotata in queste ore - potrebbe aver tolto le castagne dal fuoco alle autorità di pubblica sicurezza e al rappresentante del Governo. Chiamati comunque, domani, a pronunciarsi.

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