Cliente pestato a Capodanno, condannato gestore del bar

Rimini

PREMILCUORE

È stato condannato a un anno (pena sospesa) per lesioni il 38enne Alessandro Calamassi, accusato di aver picchiato, il primo gennaio 2017 in un bar di Premilcuore, un 24enne marocchino. L’uomo è stato, invece, assolto dall’accusa di calunnia. Non contestata neanche l’aggravante dei motivi razziali. Si è concluso così, ieri mattina, il rito abbreviato davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgio Di Giorgio. Imputato il 38enne, difeso dall’avvocato Alessandra Fattorini del foro di Ravenna, che lavorava proprio nel bar dove è avvenuta l’aggressione. Dovrà risarcire la persona offesa, il 25enne Hilmi Hanza, originario del Marocco e residente nella cittadina del Rabbi, tutelato dall’avvocato forlivese Andrea Romagnoli, anche se la cifra dovrà essere concordata in altra sede, senza indicazione da parte del Gip.

L’episodio

La violenza discussione avvenne a Capodanno 2017 e molto, pare, è stato dovuto al fatto che entrambi avessero “festeggiato” l’anno nuovo con qualche bicchiere di troppo. Hanza era entrato a tarda notte nel locale, il bar “Il Granaio”, dove Calamassi all’epoca dei fatti lavorava come barista (oggi è pizzaiolo) insieme ad alcuni amici che dopo un po’ erano usciti, mentre lo straniero aveva chiesto ulteriormente da bere. Al rifiuto del barista era nata una discussione accesa. Il marocchino venne trovato privo di conoscenza all’esterno del locale e vennero allertate le ambulanze per il trasferimento in ospedale. Ascoltato dai Carabinieri quella notte stessa l’imputato aveva detto che il ragazzo aveva discusso con un altro cliente e poi era caduto due volte perchè ubriaco. Secondo l’accusa, rappresentata ieri in aula dal sostituto procuratore Francesca Rago, anche se titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Sara Posa, invece l’unico responsabile del pestaggio sarebbe stato Calamassi, che avrebbe proferito anche frasi razziste verso lo straniero, al quale i sanitari riscontrarono vari traumi al rachide cervicale, al volto e al torace, giudicati guaribili in 30 giorni. Qualche giorno dopo anche il barista si presentò al Pronto soccorso, lamentando un dolore alla caviglia, secondo lui a causa dei colpi ricevuti dal marocchino, verso il quale a sua volta presentò una denuncia. Ieri la sentenza del Gip Di Giorgio che ha condannato il barista solo per le lesioni, senza l’aggravante dei motivi razziali, a un anno (pena sospesa), nonostante lo scontro di pena per il rito abbreviato.

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