Arrestato a Forlì il "Lupin" dei furti in villa

Rimini

FORLÌ. Un soprannome romantico come “Lupin” che poco si sposa, al di là della vocazione criminale per furti e rapine in villa, con i modi spicci e brutali adottati dal 25enne moldavo catturato a Forlì il 30 dicembre scorso dai Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile dopo la fuga dagli arresti domiciliari nella sua residenza di Rende (Cosenza) messa in atto l’11 novembre.

I militari guidati dal luogotenente Gino Lifrieri hanno catturato Nicolae Postolachi, sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, a seguito dell’evasione, dal Gip del Tribunale di Cosenza, al termine di una accurata attività investigativa seguita alla segnalazione della sua presenza in città in un appartamento della zona del Parco urbano, in via Maceri Malta.

Locali presi in affitto due mesi fa dall’ex convivente, a sua volta denunciata per favoreggiamento - una 31enne polacca che gli aveva dato anche una figlia che ora ha due anni - e dove l’uomo si trovava insieme all’attuale compagna, che lo aveva raggiunto in treno da Cosenza per trascorrere il Capodanno.

Dopo la cattura, alla quale l’uomo non ha opposto resistenza producendo documenti con false generalità ai quali i Carabinieri non hanno abboccato, è emerso in tutta la sua complessità il curriculum criminale del 25enne, anche grazie alle informazioni acquisite dai colleghi della stazione di Cosenza e del Nucleo operativo di Rende ai quali era riuscito a sfuggire in due occasioni anche in maniera rocambolesca. Basti pensare che in una di queste aveva abbandonato l’auto sulla quale viaggiava sulla Salerno-Reggio Calabria attraversando di corsa le corsie dell’autostrada incurante delle auto in arrivo. Al giovane sono addebitati vari furti in abitazione, reati contro il patrimonio e rapina in villa, in concorso. Ora Postolachi si trova nel carcere della Rocca, a disposizione del Gip di Cosenza Francesco Branda che ha emesso l’ordine di cattura dopo l’evasione dai domiciliari. Molto conosciuto nel Cosentino, dove vive da circa otto anni, ha intessuto fitti rapporti con uomini della criminalità organizzata mettendosi al centro di una serie di furti e, in prima persona, anche di ricettazione della refurtiva. Proprio per questa “vocazione” gli inquirenti ritengono che la sua permanenza a Forlì non fosse finalizzata ad una semplice vacanza ma anche all’organizzazione ed attuazione di colpi criminali sul territorio.

 

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