Alcova cinese, blitz della Polizia

Rimini

FORLÌ. Chiusa una casa di appuntamenti cinese in via Sant'Antonio Vecchio, in centro. Il blitz, scattato ieri mattina, ha visto impegnati gli uomini della Squadra Mobile di Forlì, in un'operazione contro il fenomeno della prostituzione.L’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari di una donna di 48 anni di nazionalità cinese, residente a Bologna, mentre un uomo di 50 anni di Prato, raggiunto da identico ordine di restrizione, risulta irreperibile. L'operazione, denominata “Dummy massage”, infatti, è partita da Forlì, coordinata dal Procuratore capo Sergio Sottani e dal sostituto procuratore Filippo Santangelo, ma ha avuto sviluppi anche a Bologna, Prato, Perugia e Gallarate, con un bilancio di due ordini di arresto, 5 denunce a piede libero, un Centro massaggi sequestrato a Gallarate, così come tre appartamenti tra Forlì, Perugia e Prato, 15 prostitute identificate.L'indagine è partita dalla denuncia presentata dal proprietario di casa e dall'amministratore della palazzina dove una coppia di cinesi aveva affittato casa a Forlì, in via Sant'Antonio Vecchio. «La coppia che è venuta in agenzia per sottoscrivere il contratto – hanno detto – non si è più vista, invece, notiamo un via vai di ragazze e persone». Un'alcova a tutti gli effetti, con le ragazze che restavano poche settimane per poi sparire ed essere sostituite. Le indagini della Squadra Mobile di Forlì hanno portato a sentire i clienti che uscivano dalla casa per ricostruire quello che accadeva. In pratica il cliente telefonava parlando con una donna che fissava l'appuntamento. Poi in casa gli uomini trovavano una prostituta, non la donna con la quale avevano parlato al telefono e che gestiva gli affari dalla sua abitazione di Bologna. Proprio quest'ultima è stata raggiunta dall'ordine di custodia agli arresti domiciliari: era lei che si era presentata in agenzia per stipulare il contratto di affitto, insieme al 50enne colpito dallo stesso provvedimento, ma che per il momento è irreperibile. Lui risulta residente a Prato, così come un 62enne, denunciato a piede libero per aver avuto un ruolo minore. L'indagine della Polizia forlivese, ha portato ad allargare il giro d'affari della coppia in altre città: Prato, Bologna, Perugia Gallarate, dove avevano affittato case e comprato un Centro massaggi (a Gallarate) anch'esso copertura per pratiche ben più ardite dei massaggi. E' stato possibile quantificare in 60mila euro i soldi che i cinesi avevano spedito in patria in appena 6 mesi. Durante il blitz di ieri, cui oltre alla Squadra Mobile di Forlì hanno partecipato i colleghi di Bologna, Prato e Bologna e del commissariato di Gallarate, sono state identificate 15 prostitute, quattro delle quali clandestine, per le quali è scattato il foglio di via a Prato, con divieto di tornare a Forlì per due anni. Per gli indagati le accuse sono di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e la violazione delle norme che regolano il soggiorno degli stranieri in Italia.

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui