Maxi truffa da 80mila euro a Forlì, gioielli pagati con assegni falsi

Forlì

FORLI'. Maxi truffa ai danni di una gioielleria forlivese. Con la scusa di dover partecipare ad alcune fierre internazionali, una coppia proveniente dlla Lombardia è riuscita a farsi consegnare gioielli antiche per un valore di circa 80mila euro, “pagati” con assegni che però si sono rivelati falsi. Carta straccia quando sono stati presentati in banca. Ai titolare della gioielleria non è rimasto altro da fare se non sporgere denuncia. Nei guai è finito anche un altro gioiellerie che aveva fatto da tramite, presentando gli acquuirenti ai venditori.

Il raggiro

Una truffa evidentemente sudiata nei minimi dettagli e che ha visto all’opera un uomo e una donna, entrambi descritti sui cinquanta anni, che all’inizio di settembre si è presentata in una importante gioielleria forlivese, accompagnata da un altro orefice, di Bologna, per acquistare una grossa partita di gioielli antichi: Ben vestiti, all’apparenza facoltosi, si sono fatti mostrare alcuni articoli che avrebbero poi potuto rivendere in alcune esposizioni anche all’estero. Alla fine hanno scelto pezzi per 40mila euro, staccando un assegno a vista per il valore di 4mila euro e altri assegni con una scadenza prefissata. Un affare comunque importante per la gioielleria, condatta da una 77enne e un 65enne.

Il secondo colpo

Incassato il primo assegno, i due si sono visti ritornare la coppia che diceva di provenire dalla lombardia, e che voleva acquistare altri gioielli per una fiera in Francia. Scelti altri pezzi, orecchine, pietre, anelli, per un valore di altri 40mila, hanno proposto altri assegni a scadenza, ma i titolari, visto l’importo alta, hanno chiesto assegni circolari, che sono stati compilati, infatti. L’amara sorpresa quando i titolari della gioielleria forlivese si sono presentati in banca per cambiare gli assegni, ma hanno scoperto che i titoli dicredito erano falsi. Impossibile incassarli.

Le ricerche

Inutili tutti i tentativi di rintracciare quella coppia, all’apparenza incapace di sollevare sospetti, ma in realtà, evidentemente, abile a nascondere le reali intenzioni. Telefonate a vuoto e nessuno contatto rintracciabile. Il gioielliere che ha fatto da collegamento ha tentato di giustificare gli acquirenti, dicendo che sarebbero tornati a saldare, ma anche lui è finito nel fascicolo finito in Procura. Tutelati dall’avvocato Giovanni Principato, infatti, i due gioiellieri forlivesi si sono rivolti alla Magistratura per indagare con le ipotesi di accusa di truffa aggravata e falso. Per il momento restano quei preziosi antichi spariti, per un valore di 80mila euro, mentre dei presunti truffatori si sono perse le tracce. Spetterà alla procura cercare di fare luce sui comportamenti della coppia.

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