Truffavano le banche con ditte fallite: arrestati forlivese 68enne e il complice

Forlì

FORLI'. I Carabinieri di Abano Terme e gli uomini del Nucleo di Polizia economica e finanziaria di Padova si sono presentati alla porta della sua casa di Forlì alcuni giorni fa per arrestarlo con l’accusa di truffa aggravata in concorso e bancarotta fraudolenta; è finito così in manette un 68enne che - secondo l’accusa - insieme al complice 60enne, ferrarese residente a Padova, anche lui arrestato, avevano ingannato diverse banche.

Meccanismo oliato

I due rilevavano aziende in crisi o in pessime condizioni economiche per poi portarne la sede nel Padovano e, una volta falsificati conti e bilanci, chiedere contributi e finanziamenti alle banche a colpi di 100-200mila euro. Un “giochino” con il quale avrebbero intascato oltre un milione e mezzo dai vari istituti di credito coinvolti, utilizzando anche altre 7 persone - tutte denunciate - che si presentavano agli uffici per aprire le pratiche.

Le indagini

Forse la paura di essere scoperti o l’“eccesso di zelo” nel nascondere le tracce di quanto stavano facendo, ha spinto i due ad organizzare il rogo - eseguito materialmente l’8 gennaio scorso dal 60enne, denunciato anche incendio aggravato - dei documenti contenuti in una delle ditte acquistate. Fiamme che hanno insospettito i Carabinieri della Compagnia di Abano Terme guidati dal maggiore Marco Turrini che hanno dato il via alle indagini essendo emersa fin da subito la natura dolosa delle fiamme. Inchiesta che, di fatto, si è incrociata con quella già già in essere da parte degli agenti del Nucleo specializzato della Finanza comandato dal tenente colonnello Vittorio Palmese, impegnati sempre su alcuni episodi di truffa ai danni degli istituti di credito locali.

La scoperta

Ecco, allora, che in pochi mesi Arma e Fiamme Gialle, coordinati dai procuratori di Padova Marco Peraro e Valeria Sanzari, sono risaliti ai due personaggi chiave della vicenda e scoperto il meccanismo che avevano creato. Falsi bilanci per mascherare le condizioni fallimentari delle ditte con le quali ottenevano i finanziamenti, simulando una vera e propria attività imprenditoriale, per poi rendersi irreperibili. Una volta emerse le gravi responsabilità dei due il gip di Padova Mariella Fino ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere che, per quanto riguarda il presunto imprenditore forlivese, è stata eseguita - come ricordato - da Carabinieri e Finanzieri veneti in trasferta nel capoluogo. L’uomo attualmente è custodito all’interno della Casa circondariale di via della Rocca.

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