Ambulanze "su due ruote", a Forlì i soccorsi arrivano anche in bici

Forlì

FORLI'. Il soccorso arriva anche in bici. Sono gli operatori del comitato forlivese della Croce Rossa che inaugurano oggi il nuovo servizio del Ciclosoccorso: i primi volontari “ciclisti” si potranno ammirare all’opera già stasera quando il centro storico sarà invaso dai fan della cantante Arisa che salirà sul palco allestito in piazza Saffi nell’ambito della festa “Romagna Live”. Muoversi sulle due ruote permette, infatti, di raggiungere luoghi poco accessibili all’ambulanza e, soprattutto, di farlo in modo veloce ed agile anche in mezzo alla folla. «Ed è proprio per queste ragioni che la Cri ha lanciato l’iniziativa del Ciclosoccorso, già presente in alcune città d’Italia come Imola e ora anche a Forlì – spiega il presidente del comitato locale, Davide Gudenzi – si tratta di un primo soccorso a tutti gli effetti, le mountain bike destinate al servizio sono due e viaggiano sempre in coppia, sono attrezzate al pari di un’ambulanza, tranne ovviamente la barella. Possiamo quindi stabilire un contatto diretto con l’infortunato e, dove serve, allertare gli altri organi competenti».

Le patologie

Malori, ferite, traumi possono ricevere le prime cure ma anche interventi tempestivi in caso di patologie più gravi, come quelle cardiache. Infatti i due velocipedi trasportano anche un defibrillatore semiautomatico, donazione della società immobiliare “Bruno srl” della famiglia Ravaioli, in ricordo del padre Bruno. «Arricchiamo in questo modo – snocciola il presidente – le numerose attività e servizi che l’associazione mette in campo nell’ambito del soccorso. Già stasera, ad esempio, seguiremo il concerto con la nostra sala operativa mobile, 3 postazioni fisse di ambulanze, 8 soccorritori appiedati e, appunto, le nuove cicloambulanze, che vanno ad aggiungersi e non sostituiscono i vari presidi». «Si tratta – conclude l’assessora allo sport, Sara Samorì – di un passo in avanti per la città, da un lato perché andiamo ad aumentare la presenza di postazioni di primo soccorso e di macchinari salvavita, e poi perché la bici è un simbolo di salute e di sport per eccellenza, ancor più in una città come la nostra che col ciclismo ha una lunga storia».

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