Millantato credito, Pini condannato a due anni

Rimini

FORLÌ. Due anni di carcere (pena sospesa) per millantato credito e rinvio a giudizio per evasione fiscale. Le decisioni sono state prese ieri nel tardo pomeriggio dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Forlì Alessandro Trinci. Nell’ipotesi di accusa sul millantato credito, al deputato forlivese si contestava un suo interessamento per cercare di favorire in un concorso da notaio un concorrente forlivese che, per altro, non vinse la prova concorsuale. Per l’ipotesi accusatoria sarebbero girati anche 15mila euro dati dal concorrente da girare a possibili facilitatori in vista della prova. Soldi versati dal candidato tra fine 2007 e gennaio 2008. Per questa vicenda Gianluca Pini è stato condannato a due anni con rito abbreviato (pena sospesa) e 800 euro di multa. L’accusa aveva chiesto un anno di carcere.

Nella stessa udienza a palazzo di giustizia si è discusso anche di un’altra inchiesta che vedeva Pini come imputato. In questo caso la vicenda contestata dalla Procura nasceva dal fatto che il leghista avrebbe “svuotato” una società che commerciava caffè al ginseng dalla Malesia in una nuova per evitare di pagare la somma di oltre 2 milioni di euro richiesta dall’Agenzia delle Entrate. Un’indagine relativa a presunti illeciti fiscali per violazioni che per l'accusa sono state commesse tra il 2009 e il 2010. Per quelle vicende il giudice Alessandro Trinci ha deciso il rinvio a giudizio e l’udienza è stata fissata a novembre quando Pini si dovrà presentare nuovamente in aula.

 

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