Allo Scientifico di Forlì la campanella suona in anticipo, primo giorno di scuola per lo sperimentale

Forlì

FORLI'. Con due settimane di anticipo rispetto ai loro coetanei prenderanno il via questa mattina al Liceo Scientifico di Forlì le lezioni del nuovo corso di studi sperimentale, che manterrà l’indirizzo tradizionale, della durata di 4 anni contro i normali 5.

Prima selezione

Il progetto didattico proposto dall’istituto diretto da Susi Olivetti è stato approvato dal Ministero e nel giugno scorso, prima della fine della scuola, ha visto lo svolgimento del test di selezione per comporre l’attuale classe di 27 studenti (la 1ªQ, che sta per “quadriennale”): 18 femmine e 9 maschi. L’istituto si inserisce così a livello nazionale nel gruppo di circa un centinaio di scuole che sperimenteranno il cosiddetto “liceo breve”, peraltro già diffuso in vari Paesi europei.

La proposta

In sostanza la meta, ricorda la scuola, è «il raggiungimento, entro il quarto anno, degli obiettivi specifici e delle competenze previsti per il quinto anno di corso e dunque l’accesso all’esame di Stato e all’Università con un anno di anticipo rispetto al percorso ordinario». Le lezioni termineranno il 15 giugno e fin dal primo giorno si protrarranno dalle 8 alle 13. Tre le “pause” suppletive previste durante l’anno: dal 21 al 24 novembre, dal 6 al 9 marzo e dal 12 al 15 giugno che serviranno per rifiatare chi sarà in linea col programma e per dare modo a chi potrebbe essere indietro di recuperare con lezioni ad hoc. La didattica poggerà sistematicamente su laboratori e nuove tecnologie. Ovviamente è stata disposta una revisione dei programmi di studio per salvarne i contenuti imprescindibili. Per alcune discipline come matematica, latino e fisica è previsto anche l’affiancamento di alcuni docenti che seguiranno gli studenti in ore aggiuntive sia a scuola sia on line. Particolare attenzione all’inglese con un assistente madrelingua fin dal primo anno mentre dal terzo la lingua sarà impiegata per insegnare almeno una disciplina non linguistica.

La dirigente

«Iniziamo con entusiasmo e con un gruppo di docenti molto affiatato – sottolinea Olivetti – convinti della bontà del nostro progetto. Preferirei non parlare di “fenomeni”, quanto piuttosto di ragazzi che hanno voglia di imparare e di fare qualche sacrificio in più durante un anno scolastico un po’ più lungo rispetto a quello dei loro coetanei».

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