Lavori nelle scuole di Forlì e provincia, il Ministero blocca 5,5 milioni
Lo stanziamento
«Il 20 febbraio di quest’anno – chiarisce Di Maio – la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato una tabella con una serie di interventi finanziati dal Ministero dell’Università e ricerca, e sulla base di questo amministrazioni pubbliche, cittadini e scuole si sono organizzate. Ora, che una sentenza della Corte costituzionale che non intacca minimamente l’erogazione di fondi per la messa in sicurezza di scuole, venga interpretata in senso restrittivo dal Ministero tenendo fermi investimenti per milioni di euro, è inaccettabile. Anche perché la stessa sentenza della Consulta offre la possibilità di spendere comunque le risorse destinate all’edilizia scolastica».
Gli edifici interessati
Nel territorio sono numerosi i comuni e le scuole coinvolte: Modigliana (1,2 milioni, nuova scuola dell’infanzia), Civitella di Romagna (330mila euro, Istituto comprensivo di Civitella di Romagna-scuola secondaria di 1° grado “Don Milani” e scuola primaria “De Amicis” di Cusercoli), Forlì (1,3 milioni, nuova scuola media a San Martino in Strada), Galeata (700mila euro, scuola secondaria di 1° grado “Flavio Biondo” e scuola secondaria di 2° grado Ipsia “Comandini”), Forlì (900mila euro, scuola primaria “Livio Tempesta”), Bertinoro (300mila euro, scuola elementare “Rossi”), Castrocaro (81mila euro, scuola media “Dante Alighieri”), Forlimpopoli (90mila euro scuola elementare “De Amicis” e 330mila euro per scuola elementare “Don Milani”), Meldola (214mila euro per la scuola “Dante Alighieri” e 80mila euro per la “De Amicis”), Predappio (145mila euro per la scuola media “Marone”). Complessivamente sul territorio forlivese sono bloccati oltre 5 milioni e mezzo di euro. «È inaccettabile – afferma il parlamentare forlivese –. Alcuni di questi lavori si stanno svolgendo ugualmente, ma solo per l’intraprendenza dei Comuni e dei sindaci che si prendono la responsabilità di svolgere lavori senza avere certezza di copertura finanziaria da parte del ministero, facendo ricorso a fondi propri del Comune o individuati tramite bandi di altri enti».
Il futuro
«Questi soldi sono importanti anche per il loro impatto sul ciclo economico – aggiunge Di Maio – e non solo perchè servono a dare una risposta concreta al bisogno di maggior sicurezza e qualità degli edifici scolastici, a beneficio dei nostri ragazzi, degli insegnanti, delle famiglie. Il Governo si adoperi per rimettere a disposizione delle comunità locali i fondi che già erano stati assegnati e che la stessa sentenza della Corte apre alla possibilità che vengano usati per interventi a favore delle scuole. Non è una questione di appartenenza politica, ma di buon senso: se un provvedimento è positivo deve essere mantenuto anche se lo ha proposto un governo di una parte politica differente».