Chiude la nonna in una stanza per spacciare, 30enne arrestato a Forlì
L’intervento
Sabato mattina la Volante della Polizia è stata chiamata alla Cava per una lite in un appartamento. Quando gli agenti sono arrivati hanno capito che il 30enne, disoccupato, aveva picchiato con calci e pugni il patrigno, 46enne, che a sua volta era stato chiamato dalla madre della sua compagna perchè il nipote trentenne, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’aveva aggredita a parole.
La scoperta
Durante l’intervento per riportare la calma, gli agenti hanno notato su un tavolo della sostanza stupefacente, un coltello per tagliare la droga, e gli altri oggetti per fumare l’eroina. È bastato questo per far scattare la perquisizione domiciliare. In un armadio sono stati trovati 90 grammi di eroina, che hanno fatto arrivare il totale a 105 grammi, oltre a molte banonote di vario taglio, per un totale di 9.180 euro. Elementi che hanno convinto che in quella casa il ragazzo svolgesse attività di spaccio, ricevendo anche i clienti, tanto che la nonna quando questi arrivavano era di fatto segregata in una stanza per non intromettersi. Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Francesca Rago, è stata deciso l’arresto del forlivese con l’ipotesi di accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il giudice ha disposto che il giovane fosse portato in carcere, per ovvie incompatibilità con il regime degli arresti domiciliari. Ora si valuterà la sussistenza di elementi per contestare anche i maltrattamenti in famiglia, visto che già altre volte le forze dell’ordine erano dovute intervenire in quella casa.