Le vacanze alternative di tre ragazze di Forlì. "Un mese in una missione in Brasile"

Rimini

FORLIMPOPOLI. Due sorelle e la loro cugina, giovani e motivate, pronte a imbarcarsi domani sull’aereo che farà loro attraversare l’Atlantico per sbarcarle in Brasile dove trascorreranno un mese intero nella missione di San Paolo gestita dalla Comunità di Villaregia.

La decisione

Una scelta forte, presa però con la piena consapevolezza di voler dare il proprio contributo alla realtà caritativa locale e la speranza di aver in cambio molto di più. Mariaserena Bonazzi del Poggetto, la sorella Chiaraluce e la cugina Chiara Aguzzoni, la prima 18enne - neo diplomata con 100 al Liceo Classico “Giambattista Morgagni” di Forlì - le seconde entrambe 23enni, vivono a Forlimpopoli e tutte sono alla loro prima esperienza di questo tipo.

Le voci

«Sin da quando ero bambina – ricorda la più giovane del terzetto – mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di simile. Sono cresciuta con la mentalità del servizio sia in famiglia che negli scout, che frequento da diversi anni. Quando il nostro concittadino Padre Luca Vitali, missionario della comunità, ce lo ha proposto, io personalmente ho subito pensato che il momento di realizzare uno dei miei sogni era finalmente arrivato e, senza pensarci troppo, ho accettato l’offerta».

Nessun timore particolare, anzi tanto slancio verso il prossimo. «Parto per il Sudamerica con la voglia di servire le persone meno fortunate di me – conferma senza alcuna incertezza – non sarà però solo dare, sono sicura che l’esperienza mi fortificherà a livello personale e nel mio percorso di crescita. Sono molto curiosa di sapere come sarà l’impatto con una cultura diversa dalla mia, in ogni sua sfumatura, e anche il contatto con chi è meno fortunato di me in questo momento mi coinvolge particolarmente». Nessun compito particolare, almeno alla vigilia, ma tanta buona volontà da mettere in gioco. «Sarò a completa disposizione dei missionari già presenti in loco e che ormai da anni portano sostegno nei luoghi meno agiati della città. Spero di prestare aiuto anche fuori dalla sede centrale, dove alloggerò, e di muovermi fra le favelas di quella metropoli; penso rappresenterebbe un ulteriori valore aggiunto all’esperienza». Al suo fianco, come ricordato, la sorella Chiaraluce e la cugina Chiara. «Sono molto curiosa di mettermi alla prova fra chi è veramente bisognoso – sostiene la prima, che ha completato la triennale alla Facoltà di Storia dell’Università di Bologna e ora sta frequentando la magistrale –. Servire chi si trova in condizioni decisamente peggiori delle mie, penso sia uno dei modi più belli per conoscere culture nuove e spostare il mio orizzonte un po’ più lontano dal mio piccolo mondo personale». «Quello che chiedo alla missione – conclude la cugina, anche lei impegnata a proseguire il proprio percorso di studi all’Ateneo bolognese – è che mi aiuti a conoscere nuove culture e il servizio non può che facilitare questo obbiettivo».

Il missionario

«La scelta fatta da queste ragazze – si complimenta padre Luca Vitali – ha un grande valore perché dimostra coraggio e volontà di avvicinarsi al prossimo in condizioni di sofferenza».

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