Evita il carcere e sviene in aula

Rimini

FORLÌ. Quando ha capito che non sarebbe dovuto andare in carcere per scontare i 4 anni che gli erano stati inflitti in primo grado, ha accusato un malessere ed è svenuto in aula. Il processo d’Appello lo aveva appena condannato a un anno e due mesi, pena sospesa, per violenza sessuale e lui si è girato verso il suo avvocato chiedendo «Quindi non dovrò andare in carcere?». Alla risposta affermativa del legale Massimiliano Starni, si è accasciato al suolo, soccorso da legale, dai giudici e dai presenti che hanno avvertito il 118. Ora sta meglio, è a casa. Evidentemente, nonostante sia stato riconosciuto colpevole, la tensione accumulata per il rischio di dover passare quattro anni della sua vita in una cella, deve avergli giocato un brutto scherzo. A “salvare” dal carcere un 66enne è stato il fatto che i giudici (presidente Cecilia Calandra, a latere Evangelisti e Di Fiore), hanno riconosciuta una attenuante speciale, prevista dalla legge, che consente di ridurre di due terzi la pena inflitta in primo grado, nel dicembre 2006.

L’uomo era stato denunciato dalla moglie, con il quale era sposato da oltre vent’anni e con la quale era in fase di separazione. Durante alcuni litigi le aveva rivelato di avere una relazione con una donna più giovane, costringendola - secondo l’accusa - a rapporti sessuali. Era scattata una denuncia da parte della donna, nel 2004, e due anni dopo si era arrivati alla sentenza di primo grado con la quale l’allora 58enne venne condannato a quattro di carcere per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni (nell’accusa era stato presentato un solo referto medico).

I legali dell’uomo avevano subito presentato appello e l’altro giorno a Bologna si è tenuto il procedimento nel corso del quale gli avvocati dell’uomo, Massimiliano Starni e Carlo Bellini, sono riusciti a far derubricare l’accusa, con il riconoscimento di una attenuante speciale che ha portato alla riduzione della pena, da quattro anni e un anno e due mesi. Come previsto dalla legge è stata applicato lo sconto di due terzi della pena, elemento che ha permesso all’uomo, ora 66enne, di evitare il carcere.

Al momento della lettura della sentenza l’imputato ha chiesto chiarimenti all’avvocato Massimiliano Starni che gli ha confermato che, nonostante la condanna, non sarebbe dovuto andare in cella. Un’emozione per l’uomo che ha accusato un malore, svenendo sotto gli occhi di giudici e avvocati. Subito soccorso, si è ripreso poco dopo, anche grazie all’intervento dei sanitari del 118.

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui