Spari in strada contro gli stranieri, cresce la paura
Confronto continuo
«Come amministratore – prosegue Mosconi – penso che anche il più piccolo episodio di intolleranza o mancanza di dialogo vada affrontato sul nascere. Penso al caso di qualche anno fa del dipendente straniero malmenato dai datori di lavoro: parlando con entrambe le parti ho appurato che il razzismo non c’entrava nulla. O, ancora, alle liti tra vicini nelle abitazioni dove ospitiamo i rifugiati. Più di una volta ho partecipato alle riunioni condominiali per capire e spiegare».
Prima il dialogo
«Bisogna intervenire per ricucire – prosegue, accorato, l’assessore –. Certo che i cittadini hanno problemi, ma non vanno confusi con altre cose ben più gravi. Anche i nostri nonni sono stati profughi e sfollati, la storia ripropone vicende simili ma bisogna cercare le ragioni di tutti e ristabilire il dialogo. Sono molto vicino alla comunità della Costa d’avorio e se non fossi fuori città sarei già andato a trovare l’uomo ferito».
Responsabilità
E, poi, un monito rivolto alle autorità nazionali. «Bisogna stare molto attenti a dire frasi a sproposito – avverte Mosconi – soprattutto per chi riveste una carica pubblica: questo non aiuta, mentre c’è bisogno di comprensione e vicinanza. Seminare odio non lascia indifferenti. Comunque io sono sempre stato vicino alle persone in difficoltà, italiane o straniere che fossero, anche se per quanto riguarda Forlì è veramente difficile pensare che chi vive e lavora qui da tantissimo tempo non vada considerato ormai un nostro concittadino acquisito, a prescindere dal colore della sua pelle».
Pericolo indifferenza
Giancarlo Biserna, vicesindaco nella giunta Balzani e portavoce dell’associazione “Forliperbene”, si dice disorientato dall’indifferenza della città. «Sindaco, partiti (anche la Lega), sindacati – è il suo appello – fate qualcosa, non sarà Macerata (dove il 28enne Luca Traini a febbraio sparò per rappresaglia agli stranieri dopo l’omicidio di una ragazza ndr), non ci sarà il morto, ma lo spirito è quello. Se fossi sindaco come minimo farei una grande manifestazione e andrei a chiedere scusa alle due vittime».
«La doppia aggressione non può essere derubricata a “casualità” o “bravata” – dicono i marxisti-leninisti forlivesi –. Va contrastata con fermezza ogni forma di razzismo e neofascismo».