Dopo undici anni venduto il palazzo dell’ex Universal

Forlì

FORLI'. Dopo 11 anni e ben tre tentativi andati a vuoto, l’ex albergo Universal di via Maceri ha trovato finalmente un acquirente. Decisivo il quarto round, ovvero la quarta procedura di alienazione dell'immobile edificato nel 1962 che il Comune aveva avviato a gennaio attraverso una gara informale che lo scorso 14 giugno è andata a buon fine.
L’ex Universal è stato acquistato al prezzo base di gara di 200mila euro da “Investire Sgr”, società nata nel 2002 come azienda immobiliare poi diventata operatrice nel ramo del risparmio gestito specializzato nella valorizzazione di portafogli immobiliari in differenti settori di mercato. Una realtà da oltre 7 miliardi di euro di patrimonio, distribuito tra ben 42 fondi tra i quali il “Fondo Fersh”, acronimo che individua il Fondo Emilia Romagna Social Housing, istituito nel 2011 e la cui compagine azionaria è suddivisa tra Cassa Depositi e Prestiti, Unicredit e alcune Fondazioni bancarie regionali tra cui la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. “Fersh” ha attuato due grandi investimenti immobiliari: il Comparto Mandria a Bologna e il San Giuseppe di Meldola, complesso riqualificato e adibito a foresteria a servizio dell’Irst-Irccs. Con l’ex Universal diventano quindi due i grandi progetti che il Fondo sostiene sul territorio e non è certo casuale l’impegno sull’ex albergo del centro storico per anni sede della Circoscrizione 1 e di tante associazioni prima della sua dismissione che ne comportò l’abbandono e, tra fine 2012 e inizio 2013, l’occupazione da parte di gruppi di giovani anarchici. “Fersh”, infatti, ha come scopo quello di «dare una risposta al disagio abitativo attraverso un aumento della dotazione di alloggi sociali, coniugando contenuti sociali ed obiettivi di redditività atti a realizzare condizioni di interesse per potenziali investitori istituzionali che si prefiggono finalità etiche». In parole povere “housing sociale” come da destinazione imposta dal Comune in tutti i bandi, ultimo compreso. Sì, perché l’acquirente ha vincoli precisi da rispettare una volta che, entro i prossimi 120 giorni, avrà stipulato il contratto con il Comune (che si riserva di riprendere possesso del bene in caso di inadempienze dell’aggiudicatario).
Il grande edificio andrà abbattuto e ricostruito in 5 anni su 5 piani, rimuovendo e poi ricollocandovi 11 dipinti murali dell’artista Irene Ugolini Zoli e poi realizzandovi alloggi di edilizia abitativa sociale: appartamenti a canone calmierato destinati a single, anziani, giovani, famiglie numerose, disabili. Almeno il 40 per cento di questi sono da destinare alla locazione a termine, per un periodo non inferiore a 10 anni, e la rimanente quota alla vendita ma a prezzi inferiori a quelli di mercato. L’investimento sarà giocoforza milionario, oltre agli appartamenti sarà possibile realizzare anche spazi per attività commerciali. Massima soddisfazione da parte del sindaco Davide Drei, che ha dato notizia del successo della gara durante l'intervista pubblica di giovedì sera, ma anche della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì che è parte di “Fersh” e che vede profilarsi un altro grande investimento di recupero e valorizzazione sul Forlivese dopo quello del San Giuseppe.
Enrico Pasini 

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