«Sparati e spara a quelli come te». Attacco a Marco Di Maio sui social

Forlì

FORLI'. Un “ordinario scontro social” si trasformerà oggi in querela, o almeno in segnalazione, e diventa l’occasione per riflettere sulla violenza che scatta on line, specie quando l’argomento è politico.

Il caso

A sollevare il caso è stato l’onorevole del Pd Marco Di Maio che dopo aver postato un commento sul neonato governo gialloverde, si è sentito aprostrofare in maniera non proprio rassicurante. Il post del deputato forlivese era pacato anche se critico: «Nasce un governo tecnico-politico, schierato a destra, ricco di contraddizioni. Un governo pienamente legittimo, di larga coalizione, tra forze contrapposte alle elezioni del 4 marzo – aveva scritto il Di Maio forlivese –. Un governo la cui gestazione è stata in assoluto la più lunga della storia repubblicana, anche più del governo Amato del ‘92 che nacque 83 giorni dopo il voto. All’epoca, però, ci furono tangentopoli, gli attentati e le bombe della mafia. Mi auguro che sapranno fare bene, anche se - come è facile intuire - ne dubito. Sarò convintamente impegnato assieme ai miei colleghi all’opposizione, pur senza far venire meno il sostegno a provvedimenti condivisi (se ce ne saranno). Infine un pensiero per Carlo Cottarelli: ha dato una lezione di stile, sobrietà, statura istituzionale e morale. Forse fuori moda in questa fase politica tempestosa e muscolare, ma decisamente apprezzabile». Ma a qualcuno non è piaciuto proprio e la risposta è andata decisamente fuori dal seminato: «Ma cosa ti sei fumato ... M d m... fai un favore alla democrazia vera... Sparati ma prima di farlo spara a tutti i falsi democratici come te!!!».

La reazione

Il deputato non ha lasciato correre, ha evidenziato in un post immediatamente successivo l’attacco, raccogliendo oltre 400 like, ripromettendosi di sporgere denuncia. «Non conosco l’autore del commento e non mi fa alcuna paura, anzi mi fa pena; lo segnalerò alle autorità competenti e se la vedrà eventualmente, con loro» ha commentato subito Di Maio e oggi si presenterà in Questura per tenere fede a quanto dichiarato. «So che certe discussioni sui social sfociano anche in cose ben peggiori – commentava ieri il deputato –, ma credo sia arrivato il momento di non fare più finta di niente. Il mio obiettivo non è tanto colpire la persona che ha scritto quelle cose ma sollevare un caso perché credo che esista un problema di violenza verbale ormai quotidiano e non più sostenibile. Perciò mi aspetto che anche chi ha competenza per intervenire lo faccia, senza sminuire più casi analoghi. A livello parlamentare proveremo a portare avanti un provvedimento che salvaguardi il diritto di critica, ma che non consenta a chi ne fa un uso improprio utilizzandolo per colpire e offendere di continuare a farlo. Anche a questa nuova maggioranza al governo, che talvolta ha usato questi strumenti per creare consenso, chiedo un cambiamento; il cambiamento passa anche da una modifica del lessico».

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