Razzismo, la Uisp sospende il campionato

Rimini

FORLÌ. «Ci hanno dipinto come mostri ma quella frase razzista non è mai stata detta, anzi i nostri avversari ci hanno insultato e minacciato». «Non è vero, era successa la stessa cosa all’andata». Il botta e risposta tra il capitano del Forlimpopoli e quello del Casablanca non riesce a chiarire come effettivamente sia andata una storia che ha avuto un’eco enorme al punto da indurre la Uisp a sospendere per un turno il campionato di calcio a 11 in segno di solidarietà ai giocatori nordafricani.

Non solo. Il sindaco Roberto Balzani, oggi alle 13 nella sala della Giunta in Municipio, consegnerà proprio agli atleti marocchini la riproduzione del sigillo di Caterina Sforza, in segno di amicizia da parte di tutta la comunità forlivese.

Nell’occasione sarà presente una delegazione della Uisp, nel cui torneo di Eccellenza sarebbe accaduto il “fattaccio” sabato scorso sul campo del “Buscherini”, guidata dal presidente provinciale Gianluca Soglia e dal presidente della Lega Calcio Giletto Lazzaro, che escludono fin da subito la possibilità che la squadra, come ha minacciato, possa effettivamente ritirarsi dal campionato in segno di protesta . «Regaleremo al Casablanca - anticipa Lazzaro - una maglia rappresentativa dei Mondiali Antirazzisti, la manifestazione che da 18 anni organizziamo in regione».

Ma Marco Zampiga, 24enne leader del Club Juventinità di Forlimpopoli, intitolato alla memoria di Luca Vitali, non ci sta e professa grande serenità. «E’ da questa mattina (ieri ndr) che rispondo alle domande di giornalisti di tutta Italia su questa vicenda. La frase “marocchini di m.” non è mai stata detta da nessuno dei miei giocatori. Anzi, la nostra società si è sempre distinta per un forte impegno sociale e, ovviamente, condanniamo anche il razzismo».

«Certo - prosegue - la partita è stata nervosa e spigolosa, come peraltro era già accaduto all’andata, ma semmai devo dire che sono stati i nostri avversari ad insultarci, sputarci addosso e, al termine, anche minacciarci. Alla fine, poi, ci siamo accorti che avevano schierato un giocatore squalificato presentandolo con un altro nome e per questo abbiamo fatto subito ricorso. Non vorrei che le loro accuse fossero solo una reazione a questo. In ogni caso questa sera (ieri ndr) ci alleneremo con serenità come ogni giovedì. Nell’ipotesi, poi, che decidessero veramente di ritirarsi dal campionato il nostro dirigente ha già garantito che possono venire a giocare con noi».

Di tutt’altro avviso Hansal Rachid, capitano del Casablanca, che conferma tutto. «Gli insulti razzisti verso di noi sono stati rivolti, eccome. Ora valuteremo il da farsi con il sindaco e i dirigenti della Uisp». (g.f.)

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