Dopo il caso della lettera Bonfiglioli lascia Unindustria

Forlì

FORLI'. La telenovela del commissariamento di Unindustria Forlì-Cesena si arricchisce di un’altra puntata: quella dell’uscita del Gruppo Bonfiglioli, leader mondiale nel campo dei riduttori e con uno dei suoi stabilimenti di punta proprio a Forlì a Villa Selva, dalla compagine dei soci dell’associazione territoriale.

La scintilla

A indurre la presidente del colosso industriale, Sonia Bonfiglioli, è stata l’attribuzione a lei di un possibile sostegno al commissariamento della sede, deciso a gennaio dai probiviri nazionali, a scapito del gruppo dei “dissidenti” che si riconoscono nell’ex presidente dimissionario Italo Carfagnini e in Stefano Minghetti, votato come suo successore da una assemblea che i vertici di Confindustria non hanno mai riconosciuto.

Posizione netta

Nei giorni seguenti alla notizia che lei, insieme ad altri big nazionali come Emma Marcegaglia, avrebbe sposato la linea dei “lealisti”, era arrivata la secca smentita: «Nello stupore di come possa essere stata interpretata una mia personale posizione che non ho mai esternato, tengo a precisare di non aver mai sottoscritto nessuna lettera e di non aver mai preso nessuna posizione in merito a questa vicenda». Ed ora la decisione, drastica ed eloquente, di uscire addirittura dall’associazione in un momento di divisione ed eccessiva litigiosità. Da parte dell’imprenditrice, comunque, nessun dubbio sulla stima nei confronti delle istituzioni cittadine e, men che meno, nessun disimpegno dal territorio.

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