Unindustria, assemblea per provare a riportare la pace

Forlì

FORLÌ. “Fare insieme per fare bene”. È stato questo lo slogan per l’assemblea straordinaria di ieri di Unindustria Forlì-Cesena scelto dal presidente reggente Floriano Botta e dall’organismo nazionale che ha sostenuto direttamente la linea del legale rappresentante per il direttivo provinciale attuale. E continuerà a farlo in vista del rinnovo dello statuto provinciale, della convocazione di una nuova assemblea e dell’elezione del nuovo presidente di Forlì-Cesena quando, a fine settembre, scadrà proprio il mandato dello stesso Floriano Botta.

Nuovi obbiettivi

È su questo calendario e su questi obiettivi, che i circa 140 associati presenti ieri all’Hotel Globus (più 32 deleghe per un 40% di rappresentanza stando alla fonte ufficiale), dopo due ore di dibattito hanno espresso il proprio voto. Non unanime, ma a larghissima maggioranza a favore del “Documento di appartenenza organizzativa al Sistema Confindustria”, proposto dalla presidenza locale e nazionale. I voti totali “ponderati” (ossia più grande l’azienda, più pesa il voto) sono stati 302 e di questi 286 a favore, 2 contrari, altrettante schede bianche e altrettante nulle. Dieci i presenti che non hanno votato. In loco anche alcuni dissidenti, che però non sono intervenuti, non i 9 espulsi che non potevano presentarsi in una sala dove in prima fila sedeva Nerio Alessandri. E proprio il patron di Technogym, uscendo, dice che «ora è il momento di trovare un tavolo neutro dove cercare un punto d’incontro nel buon senso e nel rispetto delle regole e dell’Istituzione: basta polemiche, la strada non è quella delle aule giudiziarie, usciamo presto da questo impasse».

Uscire dall’impasse

Come uscirne prova a indicarlo il documento votato ieri. Non solo si ribadisce l’adesione «all’unica rappresentanza legittima riconosciuta sul territorio» e si richiamano i soci «a rispettare il mandato della governance transitoria e le azioni che saranno poste in essere dal Commissario Floriano Botta», ma si definiscono i prossimi step. Il primo è la costituzione di una commissione di non oltre cinque membri che redigerà il nuovo statuto provinciale recependo il quadro di norme e principi del sistema associativo. Una nuova assemblea straordinaria dovrà approvarlo definendo i tempi per la ricostituzione dei quadri dirigenti. Poi si integrerà il Comitato di reggenza affiancando ai “superstiti” Andrea Maremonti, Davide Stefanelli e Riccardo Tura, altre due figure che sostituiscano Sara Fusco e Roberto Cangini (dimessisi e ora espulsi) assicurando rappresentanza ad Ance di Piccola Industria locali. Questo per «ricomporre l’unità».

A questo punto, a chiusura del mandato di Botta, una nuova assemblea sarà convocata per eleggere il futuro presidente di Unindustria. Da “fuori sala” le rappresentanze “dell’altra riva” parlano di presenza di aziende inferiore a quella della riunione in Fiera del 14 aprile. Dall’interno, dove erano rappresentate tra le altre Marcegaglia, Bonfiglioli, Electrolux, Formula Ambiente, Danilo Casadei di Grafiche MDM si dice «molto soddisfatto perché ora si profila la possibilità di voltare pagina, parlare solo di Confindustria e riaprire il dialogo».

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