Collegamento veloce Forlì-Cesena, sette milioni per i primi due lotti

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Dopo i 75 milioni per il terzo lotto della tangenziale est, ne arrivano sette da spendere entro il 2020 per la fu “via Emilia bis” oggi “Nuova Emilia”. Lo Stato li ha trasferiti tramite la Regione al Comune di Forlì per progettare e realizzare la nuova versione, sensibilmente ridotta, di quella che in origine era la via “Emilia bis” per il collegamento più veloce tra Forlì e Cesena. La proposta di convenzione fra i Comuni di Forlì e Forlimpopoli è stata illustrata ieri in commissione consigliare e andrà in votazione nel prossimo consiglio comunale.

Due lotti

Si tratta dei primi due lotti che per ora collegano solo Forlì a Forlimpopoli, creando un tratto veloce che unisce la tangenziale alla frazione di San Leonardo in Schiova e poi fino alle porte di Forlimpopoli. Il primo lotto da 1,250 chilometri e il secondo da 0,750 chilometri. Due chilometri tondi di strada classificata come “C” dunque a due corsie, larga 10,50 metri, tarata per assorbire un traffico di circa 800 veicoli all’ora. Costo complessivo, quando sarà pensato anche il tratto più sostanzioso di cui però oggi non esiste il progetto, ovvero da Forlimpopoli a Cesena, 60 milioni di euro. La “via Emila bis”, abbandonata già dall’ultima giunta Balzani, ne sarebbe costati 240 di milioni (tutti da trovare) e sarebbe stata decisamente più di impatto, ma con una “capienza” di poco superiore, vista la stima di circa 1000 auto all’ora. «Si tratta di completare un’opera che era parte importante del mandato con cui questa Amministrazione è stata eletta e che ora portiamo a compimento –commenta l’assessora alle opere pubbliche Francesca Gardini –. Con Cesena e Bertinoro, gli altri Comuni interessati, ci sono stati incontri e valutazioni condivise di massima, ma non c’è progettazione esecutiva e dovranno essere ricercati nuovi finanziamenti. Intanto portiamo a casa questi che sono stati concessi dallo Stato in base al progetto complessivo». Secondo il crono programma, entro fine 2019 si dovrebbe arrivare all’aggiudicazione per l’appalto dei lavori, da consegnare a marzo 2021.

Il dibattito in aula

I consiglieri hanno rimarcato l’esigenza che il progetto non resti “mini”, ovvero risolto solo tra Forlì e Forlimpopoli. Lo hanno rimarcato tanto la portavoce del Pd Valentina Ancarani, «coinvolgere anche gli altri Comuni è prioritario», quanto la consigliera di Forza Italia Vanda Burnacci che ha anche sottolineato come «giustamente si è rinunciato alla via Emilia bis, ma anche questa è un’opera importante su cui vanno valutate subito le soluzioni migliori per non accorgersi poi di aver risparmiato troppo. Fermo restando che la viabilità cittadina comunque rimane strabica, con una zona ovest dotata di una viabilità superata ormai da tempo».

Coglie l’occasione di stilettare il centrodestra il consigliere comunale e segretario del Pd comunale Massimo Zoli che affida le sue considerazioni a una nota. «Mentre il centrodestra perde tempo in polemiche pretestuose sui varchi in centro storico e il M5S si prepara, come se nulla fosse, alla seconda tornata elettorale per le politiche, il centrosinistra prosegue nel lavoro di crescita della città e del territorio – scrive Zoli –. I primi 2 lotti, di prossima realizzazione, oltre ad avviare il percorso di questa importante opera, hanno anche la funzione di decongestionare il traffico sull’abitato di San Leonardo, sia nella parte forlivese che in quella del Comune di Forlimpopoli. Offriranno alle aziende del territorio nuove possibilità di collegamenti più sicuri e funzionali. Continuiamo a lavorare portando avanti il nostro programma che, come in questo caso, ha sempre puntato ad una visione di Forlì all’interno del territorio romagnolo, visione che intendiamo rimarcare anche nelle prossime sfide che ci attendono».

Per parte sua dai banchi della maggioranza, ma ormai in scontro aperto, Mario Peruzzini di “Forlì SiCura” sottolinea come «sarebbe stato prioritario il collegamento verso Ravenna più che verso Cesena, soprattutto oggi che si è tornati a ragionare di aeroporto». Critico anche Daniele Vergini del Movimento 5 Stelle: «Forlì non ha un piano urbano del traffico, l’ultimo è stato deliberato nel 2007 e non è più stato aggiornato, come si fa a valutare compiutamente il peso di un’opera come questa sull’intero sistema?».

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