FORLI'. «Con il sottoscritto adesso le eccellenze in ospedale diventano due». Sempre sul filo dell’ironia l’intervento del nuovo vescovo monsignor Livio Corazza, che ieri mattina ha visitato il “Morgagni-Pierantoni” scherzando sul titolo onorifico che può vantare dopo la nomina - ma che ha dimostrato di non amare particolarmente - e la qualità del presidio sanitario di Vecchiazzano che gli è stata illustrata dal direttore Paolo Masperi. Scelta mirata quella della nuova guida diocesana che, dopo aver visitato reparti e salutato i pazienti di Chirurgia e Cardiologia - accompagnato dai rispettivi primari Giorgio Ercolani e Marcello Galvani - ha salutato gli altri medici, infermieri e rappresentanti delle associazioni di volontariato che operano all’interno dell’ospedale nel momento comune dentro la sala Pieratelli. «Al centro della Chiesa ci sono i malati, i poveri e i sofferenti – sottolinea monsignor Corazza – e anche per questo ho accettato di buon grado l’invito a venire in ospedale dopo essere già stato alla casa di riposo “Zangheri” e nel carcere».
Grande cordialità
«Sono qui perché visitare gli ammalati è un modo per conquistare il Paradiso – continua con simpatia il vescovo – e vorrei che questo non rimanesse un episodio isolato. Al centro del vostro e del mio lavoro resta la persona, la centralità del malato, anche davanti alle tecnologie più moderne. E in questi momenti difficili il contatto fisico diventa fondamentale per chi soffre perché può rappresentare l’autentica medicina dello spirito. È per questo che la presenza dei volontari può rendere questo luogo più umano». E a questo contatto monsignor Corazza non si è mai sottratto, anzi ha stretto la mano uno per uno a tutti coloro che ha incontrato nel suo giro in ospedale, dimostrando di voler conoscere a fondo la nuova realtà dove il Papa lo ha chiamato a operare. Ad accoglierlo anche il sindaco Davide Drei, che ha sottolineato «la qualità della cura e il lavoro di squadra che ha sempre caratterizzato l’operato dei medici forlivesi».