Morto il pensionato 73enne che ha sparato e ucciso la figlia disabile

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MELDOLA. Francesco Giacchini è tornato insieme all’amata figlia Elisa. Ieri dall’ospedale “Bufalini” di Cesena è arrivata la notizia del decesso del pensionato che giovedì mattina aveva sparato alla figlia disabile. Era tenuto in vita solo dai macchinari, ma concluso il periodo stabilito per constatare la morte cerebrale i medici hanno staccato l’attrezzatura. I familiari, la moglie e il nipote, erano già stati avvisati che per lui non c’era nulla da fare. Solo un miracolo avrebbe potuto salvargli la vita dopo il colpo di pistola che si era sparato in bocca dopo che con la stessa calibro 38 aveva colpito alla nuca la figlia Elisa, 44enne, disabile dalla nascita.

Si è così completata la tragedia di via San Domenico, civico 2, a Meldola, dovuta, secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, alla preoccupazione per il futuro della ragazza, visto che il papà sentiva il peso degli acciacchi fisici e dell’età che avanzava.

La tragedia

Quel giovedì mattina Francesco aveva accompagnato la figlia Elisa nel cortile della loro palazzina, come ogni mattina, per farle prendere il pulmino dell’Istituzione “Drudi” che l’accompagnava al Centro socio assistenziale dove la donna passava le sue giornate impegnata in laboratori e altre attività. Su quel pulmino, però, Elisa non è mai salita. Se ne è accorta anche la mamma, Severina Severi, che dalla finestra ha visto l’assenza della figlia: è scesa nel garage, ha visto il marito e gli ha chiesto perché non fosse salita: «Elisa non va a scuola oggi» le aveva risposto Francesco Giacchini, prima di impugnare l’arma, sedersi e poi spararsi in bocca. Le grida della donna avevano attirato i vicini che avevano allertato Carabinieri e 118. La tragedia si era già consumata: dietro l’auto parcheggiata c’era il corpo di Elisa Giacchini, ormai privo di vita.

Sempre in coma

Il pensionato, invece, era stato caricato dai mezzi di Romagna Soccorso e trasferito d’urgenza al “Bufalini”. Il proiettile era rimasto in testa. Le sue condizioni erano subito apparse gravissime. Ricoverato nel reparto di Rianimazione, in stato di coma. Poche ore per capire che il trauma riportato era troppo grave per sperare in una ripresa. Solo un miracolo lo avrebbe potuto salvare. Possibilità svanita ieri quando è stato decretato il decesso del pensionato 73enne. La conclusione di una vicenda che ha sconvolto Meldola, sopratutto la palazzina di via San Domenico, dove tutti si conoscono e tutti rispettavano quella famiglia discreta ma molto unita. Francesco Giaccini, come atto dovuto per l’omicidio della figlia, era formalmente in stato di arresto. Sabato c’era stata la convalida del fermo. Lui ovviamente non c’era. Adesso è di nuovo con la sua Elisa.

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