L'Università di Bologna entra a far parte della compagine sociale dell'IRST con il 5% delle quote

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BOLOGNA. Un’alleanza ancora più stretta fra l’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS e l’Università di Bologna che dona forza alla ricerca contro i tumori. In continuità con le iniziative di collaborazione in ambito di ricerca e formazione dei due enti, l’Alma Mater ha infatti deciso di entrare a far parte della compagine sociale dell’istituto di ricerca romagnolo acquisendo quote pari al 5%, pari a un milione di euro, acquistandole dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Ad annunciarlo è stato oggi il Rettore Francesco Ubertini assieme il Presidente IRST IRCCS Renato Balduzzi, al direttore scientifico Giovanni Martinelli, al suo predecessore Dino Amadori e al direttore del Laboratorio di Bioscienze, Massimiliano Bonafè. La proposta d’investimento è stata resa possibile da una modifica statutaria approvata lo scorso 11 dicembre dall’Assemblea dei Soci; tale modifica permette di innalzare il livello della componente pubblica della compagine sociale dell’Istituto Tumori della Romagna al 75% (oggi la Regione Emilia-Romagna detiene il 35% delle quote, l’Azienda USL della Romagna il 33,4%, il Comune di Meldola l’1,22%) mantenendo, comunque, inalterato il sistema delle garanzie e l’equilibrio interno.   

La cooperazione tra Università di Bologna e IRST IRCCS, promuovendo l’utilizzo congiunto di risorse e competenze, si propone  di unire risorse e tecnologie avanzate per consentire ai nuovi talenti della ricerca di trovare risposte sempre più efficaci alla cura dei tumori. Per l'IRST, l’ingresso dell’Università di Bologna rappresenta una grandissima opportunità per ciò che riguarda l’ambito della formazione e della ricerca, in particolare in quelle aree complementari all’oncologia ma fondamentali per il suo sviluppo, quali bioinformatica, le materie legate alle nanotecnologie, la fisica della materia, la chimica. Di valore anche quanto può rappresentare IRST per il Polo didattico e di ricerca di Bologna, configurandosi quale sede a disposizione degli studiosi dell’Università. A dimostrazione del virtuoso scambio tra le due realtà, risalto meritano i dottorati di ricerca intersettoriali che permetteranno a 6 dipendenti IRST di frequentare 3 corsi di dottorato presso UniBo.

Il Rettore Ubertini ha inoltre annunciato che  insieme all'Ausl Romagna e alla Regione sono già state identificate tre unità operative pronte per diventare sedi universitarie, ovvero avere un primario che sia anche docente universitario. Si tratta di due reparti dell'ospedale Morgagni- Pierantoni di Forlì: chirurgia generale e chirurgia toracica, e medicina interna dell'ospedale di Ravenna.

Il centro si presenta come luogo a elevato potenziale scientifico e sede per lo sviluppo di attività di ricerca, trattamenti innovativi e didattica formativa nell’ambito dell’oncologia non invasiva (oncologia, ematologia, medicina nucleare e radioterapia). IRST, inoltre, dispone di facility uniche nel panorama italiano quali una Cell Factory per la produzione di terapie cellulari in GMP, un Laboratorio di Bioscienze (con 48 ricercatori dedicati) con un ambito di Diagnostica Molecolare e Predittiva, una Biobanca inserita nelle reti europee, una tecnostruttura adeguata a sostenere e accompagnare la ricerca formata da un Ufficio per il Trasferimento Tecnologico, un’Unità di Biostatistica e la sede del Registro dei Tumori della Romagna, Ferrara e Imola.


 

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