Per ora Drei non risponde al Pd sulla ricandidatura

Forlì

FORLI'. Il report di mandato è stato dettagliato, mentre la risposta che il Pd forlivese ha sollecitato e attendeva (e che certamente vuole avere prima di un giudizio del tribunale sulla questione Livia Tellus, come molti hanno ribadito) non è ancora arrivata. Il sindaco Davide Drei presente con la giunta all’assemblea comunale del suo partito per rendere conto di quanto fatto dal rimpasto in poi, ha preso ancora tempo prima di svelare se intende ricandidarsi per un secondo incarico o meno. Facendo anche notare che la domanda non viene fatta nella stessa maniera incalzante agli altri sindaci in scadenza nel circondario; nel 2019 sono 11 le amministrazioni che andranno rinnovate.

L’assemblea

«Ha comunque garantito che metterà il partito nelle condizioni di affrontare al meglio la situazione con i tempi giusti» conferma il segretario comunale del Pd Massimo Zoli che ha condotto la riunione di giovedì con il sindaco e la giunta (presenti Elisa Giovannetti, Raoul Mosconi, Sara Samorì, William Sanzani e Lubiano Montaguti, degli assessori Pd era assente solo Francesca Gardini). «Non credo che sarà un’ attesa di mesi, non vedo lontano questo annuncio – aggiunge Zoli –. Quello che adesso è importante per noi è ricostruire il tessuto sul territorio. Ci sono quindici circoli in città, è un vantaggio che abbiamo sugli altri partiti ed è una risorsa che dobbiamo sfruttare per riprendere il dialogo con i cittadini e gli elettori che abbiamo perso per strada. Dobbiamo rimettere in piedi il partito e per farlo dobbiamo capire quali siano i punti del prossimo programma».

Programmi al centro

L’attuazione del programma in corso ha dominato la serata. «La giunta ha lavorato sui punti che erano stati elencati nell’estate 2016 e molte cose sono state fatte, ma altrettante restano ancora da fare», ammette Zoli. Ma non sono mancati gli attivisti che hanno fatto notare come parlare del lavoro fatto non sia stata affatto la chiave vincente per il Pd nazionale all’ultima tornata elettorale. Quello che manca, e pesa a livello nazionale come a livello locale, è un progetto forte e una visione per il futuro. In fondo l’attesa di quello che il sindaco in scadenza Drei dichiarerà di voler fare, a molti è chiaro che è solo una parte della questione. Il fatto è che il Pd forlivese sa benissimo di non essere più il partito dal 40% assicurato.

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