L'exploit di Simona Vietina: «Mi ha votata la montagna»

Forlì

FORLI'. «Mi ero preparata a fare la lista delle necessità dei nostri piccoli Comuni da dare in mano a quelli che sarebbero diventati parlamentari. Non credevo che sarebbe toccato a me personalmente». Simona Vietina, 47 anni, candidata da Forza Italia, ma senza tessera dello stesso partito, nel 2014 si era “ritrovata” sindaca di Tredozio e, racconta, aveva provato lo stesso stupore. «No, non me lo aspettavo, nemmeno questa volta. Ero appena rientrata alle 5 del mattino dal seggio dove ero stata come rappresentante di lista e ho riacceso il computer: l’ho saputo così e sono rimasta come stordita». Invece ha battuto il candidato cesenate del Pd Fabrizio Landi ed è risultata prima in 18 comuni su 25 in cui era candidata, seconda in 6 (tutti del Cesenate), terza dopo Pd e 5Stelle solo a Cesena città. Adesso la sua nuova destinazione è la Camera, ma il suo Comune non lo abbandonerà.

Una montagna di voti

«Mi ha votata soprattutto la montagna» dice soddisfatta la prima cittadina di Tredozio. E i voti sono stati effettivamente... una montagna: 53.576, pari al 32,84% che l’hanno portata in testa alla lista dei contendenti del Collegio uninominale 02-Cesena, dietro di lei con uno scarto di 3.540 voti il candidato grillino, l’ex poliziotto Sergio Culiersi, e solo in terza posizione il candidato del Pd Fabrizio Landi, distaccato di ben 7.625 preferenze. «Mi sento fiera e onorata di tanta fiducia, è vero che sono stata sostenuta dai partiti di tutta la coalizione, ma credo di aver portato anch’io voti, perché in Appennino conoscono bene me e il mio impegno». Vietina ricorda l’ordine del giorno che promosse nel 2016 «contro la desertificazione commerciale dei centri montani, che occorre combattere agevolando i piccoli commercianti, perché è da lì che passa lo spopolamento della montagna».

Resterà sindaca

Quindi nemmeno questa vittoria mette in forse l’impegno a Tredozio. «Ho una faccia sola e una parola sola, e le ho messe in campo entrambe nel comune di cui sono sindaca – afferma emozionata ma con i piedi per terra la neoeletta parlamentare –. Pertanto questo il mio primo impegno è quello preso ancor prima con i miei cittadini e lo porterò fino in fondo, con la stessa determinazione fino alla fine della consigliatura che scadrà l’anno prossimo, l’ho già detto anche ai miei assessori».

In aspettativa dalla scuola

Quello a cui rinuncerà per ora è la scuola, Simona Vietina è, infatti, insegnante di sostegno all’istituto Oriani di Faenza. «Ho già telefonato al vicepreside per prendere un appuntamento, ho parlato anche con tutti i miei colleghi. Sappiamo bene cosa abbia significato la riforma della cosiddetta “buona scuola”, ha trasformato i luoghi dell’apprendimento critico in spazi di competizione fra insegnanti. I miei colleghi hanno detto tutti che mi sosterranno e mi aiuteranno, la riforma della scuola va rifatta».

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