La spesa consapevole: i Gas forlivesi cercano una nuova sede

Forlì

FORLI'. Sono un centinaio i consumatori forlivesi che, facendo la spesa in gruppo e direttamente da una trentina di produttori, da dieci anni continuano a sostenere l’economia alternativa, basando le scelte dei prodotti sulla territorialità e la sostenibilità.

Difficoltà logistiche

Una scelta che continua, nonostante lo storico gruppo di acquisto solidale InGasati di Forlì abbia di recente subìto qualche contraccolpo dovuto alla perdita della sede proprio su Forlì città. Il gruppo, diviso per essere meglio gestito, in quattro associazioni con le medesime finalità e prassi: Gasgarage per Forlì centro, Ca’ Ossi, Villagrappa, e Gaspaccio di Meldola, aveva due sedi, quella di Meldola e una per tutti a Forlì. «Fino a qualche anno fa eravamo oltre 130 persone, purtroppo la perdita della sede a Ca’ Ossi, prima l’avevamo avuta in via Ravegnana, nel 2016 ci ha fatto perdere per strada un po’ di persone, dal momento che senza un punto di appoggio non riusciamo più a garantire con assiduità la consegna della cassetta settimanale della frutta e verdura e ognuno deve arrangiarsi – spiega Alice Melandri membro storico del gruppo InGasati –. Solo Meldola, che ha mantenuto la sede, riesce ancora a fornire questo servizio essenziale per la socializzazione. In base alla legge regionale sull’economia solidale abbiamo cercato diversi contatti con il Comune e la stessa amministrazione regionale, gli ultimi l’estate scorsa, per capire se ci potevano venire incontro, ma per ora tutto è rimasto lettera morta».

Il rilancio

Ora il gruppo si vuole rilanciare e tornare anche alla carica. «A Bologna è nato un supermercato cooperativo che unisce produttori e consumatori che, mettendo a disposizione qualche ora di lavoro gratuito e una quota, riescono a fare acquisti locali (usciamo dal territorio solo per alcuni prodotti che qui non ci sono, come il Parmigiano Reggiano o le arance) e di qualità – spiega Alice Melandri nel presentare la proiezione del film “Food coop” il prossimo 22 febbraio –. Sarebbe molto bello, ma servono coinvolgimento e persone motivate. Ora vorremmo ripartire confrontandoci e cercando di capire se ci sia veramente la volontà per poter attivare anche su Forlì un vero e proprio “Distretto di economia solidale” che coinvolga più associazioni, oltre ai Gas e alle istituzioni che comunque la legge sull’economia solidale l’hanno promossa».

La rete

Intanto i Gas forlivesi mantengono loro base virtuale e pratica insieme sul sito www.ingasati.net, sul quale si raccolgono le adesioni, si raccontano i produttori fornitori dei quattro Gas, si invitano i soci a partecipare alle iniziative, si gestiscono gli ordini periodici, si pubblicano i resoconti delle riunioni. «Per iscriversi basta connettersi al sito e mandare una lettera con cui ci si presenta e si dice perché si intende aderire» spiega Alice Melandri.

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