Gettoni non resi, arriva la procedura di decadenza per i consiglieri che non hanno pagato in tempo

Rimini

FORLI'. I consiglieri comunali che non hanno reso i gettoni di presenza chiesti indietro dal Comune hanno tempo fino al 30 gennaio per provvedere ed evitare così, sul filo di lana, di incappare nella procedura di decadenza dal loro ruolo stesso di consiglieri. Fermo restando poi che a votare eventualmente sulla stessa decadenza sarà lo stesso consiglio comunale, esclusi gli interessati. Comunque è un pasticcio.

La diffida del M5S

Della diffida inviata nelle scorse settimane dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini, scaduto il termine del 120 giorni entro cui i consiglieri avrebbero dovuto pagare, se ne era diffusamente discusso nello scorso consiglio comunale. Sembrava che ci potesse essere ancora margine per i consiglieri in mora, almeno questo sembrava essere l’orientamento espresso dalla segreteria comunale che aveva suggerito di attendere il pronunciamento del nuovo collegio dei revisori, per capire se la quota richiesta e conteggiata al lordo fosse corretta o se invece non si dovesse chiedere di rendere solo la quota al netto delle imposte. Una versione contestata dallo stesso gruppo di minoranza che ha sollevato tutta la questione. «Siamo soddisfatti di questo risultato ottenuto, dopo aver incontrato noi stessi il vice prefetto, nonostante i tentativi ostruttivi da parte di vari soggetti. Invitiamo ora i colleghi a restituire alle casse comunali quanto dovuto senza ulteriori scuse, per evitare lo smacco di una destituzione “forzata” dalla carica. E i soldi recuperati siano destinati ad un fondo per una causa benefica, come la spesa corrente delle scuole», commentavano ieri Daniele Vergini e Simone Benini del M5S.

Decadenza al via

In una nuova comunicazione inviata ieri dal segretario generale facente funzioni Michele Pini ai consiglieri e resa pubblica dallo stesso Movimento 5 Stelle, è confermato che verrà iscritto già all’ordine del giorno del consiglio comunale del 30 gennaio prossimo l’avvio del procedimento di decadenza per incompatibilità dei consiglieri comunali insolventi, che fino a martedì erano 15, 7 di maggioranza e 8 di opposizione. Dalla discussione emersa in aula martedì scorso sembrava ci fossero ancora margini per attendere, ieri invece il contrordine, la procedura parte, a meno che da qui a quella data non versino quanto richiesto all’epoca; nessuno ha fatto ricorso. A votare per l’avvio del procedimento, in tre delibere successive, saranno gli stessi consiglieri comunali, esclusi quelli interessati che dovranno uscire dall’aula. Per ragioni molto diverse da queste (assenze giustificate con motivazioni di lavoro), l’ultimo caso di decadenza trattato dal Consiglio a dicembre è stato quello della consigliera di Forza Italia Beatrice Bertaccini, a favore della sua decadenza votarono solo i consiglieri del M5S, contrari o usciti dall’aula tutti gli altri.

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