Giochi e prodotti pericolosi Maxi sequestro della Finanza

Rimini

FORLÌ. Oltre un milione di prodotti sequestrati perché pericolosi o non conformi alle norme. Sei persone, tra italiani e cinesi, denunciati per contraffazione di marchi, vendita di prodotti con segni mendaci e ricettazione. Sanzioni amministrative per 400mila euro. Sono i risultati di un’indagine della Guardia di Finanza di Forlì per la tutela della salute e sicurezza del consumatore nell’ambito delle frodi in commercio, denominata Dragon Ghost. Giocattoli pericolosi, articoli di elettronica non conformi e bigiotteria sono stati sequestrati in tre bazar di media-grande dimensione di Forlì. Tutto è partito da un normale controllo eseguito dalle Fiamme Gialle in questo periodo pre-natalizio.

Falsa certificazione

Tra gli scaffali dei tre negozi sono saltati fuori articoli non conformi o con false etichettature, attestanti il marchio Ce contraffatto, comunemente noto come “China Export”. Un ingente quantitativo della merce sequestrata (giocattoli, materiale elettrico e accessori vari) è risultato censito come pericoloso dal sistema di allarme europeo denominato “Rapex” nel quale confluiscono tutti i prodotti ritenuti pericolosi a seguito di verifiche ed analisi tecniche. La certificazione di conformità infatti, individuata dalla sigla Ce, attesta la sicurezza e la qualità dei prodotti ed è prevista per particolari categorie di merce dalla normativa comunitaria in funzione della pericolosità e dell’utilizzo della stessa. La contraffazione del marchio comporta un rischio per la salute e la sicurezza del consumatore, in quanto si trova a comprare ed utilizzare prodotti non testati o di scarsa qualità, non conformi alla normativa nazionale e dell’Unione Europea: i prodotti potrebbero essere potenzialmente pericolosi o composti da materiale tossico che, se ingerito o maneggiato potrebbe compromettere di conseguenza la sicurezza del consumatore finale che, trattandosi in larga parte di giocatoli, è costituito nella maggior parte dei casi da bambini. I prodotti sequestrati erano sia in esposizione e vendita al pubblico, sia in magazzino. Oltre alle denunce penali per la contraffazione i soggetti sono stati segnalati alle competenti Camere di commercio, per violazione della normativa nazionale del Codice di consumo, poiché colti nell’atto di vendere prodotti privi delle avvertenze, dell’origine e paese di produzione-importazione o con etichetta completamente in lingua straniera, nella maggioranza delle volte cinese.

Prodotti cinesi

I prodotti sequestrati, importati direttamente dalla Cina, per buona parte venivano rivenduti in Italia da società spagnole e tedesche, sfruttando la libera circolazione delle merci per eludere i controlli doganali nazionali, ed erano sprovviste della prevista documentazione tecnica, con evidenti rischi per la sicurezza degli ignari consumatori. L’intervento eseguito dai finanzieri, oltre alla dismissione dal commercio di prodotti falsi ovvero potenzialmente insicuri e pericolosi, assume particolare rilievo anche in termini di tutela della libera concorrenza del mercato, visto che la mancanza di qualsivoglia controllo sulla genuinità e sicurezza dei prodotti comporta la possibilità di applicare prezzi decisamente vantaggiosi che, inevitabilmente, si ripercuotono a danno degli onesti imprenditori che offrono prodotti conformi alle normative, ai prezzi correnti di mercato.

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