Si va alla firma per il finanziamento da 8,3 milioni Dallo Stato 8,3 milioni

Rimini

FORLÌ. Se ne parla ormai dall’anno scorso, ma di fatto questo è il primo atto ufficiale verso l’incasso dei famosi 8,3 milioni dallo Stato dal bando “Periferie”, anche se per Forlì tutti i progetti riguardano il recupero di dodici punti del centro storico.

Lo schema di convenzione

Da Roma è arrivato lo schema di convenzione per il trasferimento del finanziamento milionario, che il Comune firmerà entro Natale. La quota in arrivo dallo Stato copre circa la metà di un monte complessivo cofinanziato per altri 880mila euro dal Comune di Forlì stesso e per 6,9 milioni da privati, Fondazione Cassa dei Risparmi e Università di Bologna in primis. Il Comune utilizzerà poi 660mila euro circa, che sono il residuo non ancora utilizzato della quota compensativa versata dai privati al momento della realizzazione del centro commerciale “Punta di Ferro”.

Soldi possibilmente subito

Firmato lo schema di convenzione, un altro passaggio sarebbe necessario per garantire al Comune per passare all’incasso dell’intera cifra subito. Lo suggerisce il deputato del Pd Marco Di Maio, che sottolinea il lavoro trasversale fra tutti i livelli istituzionali per arrivare al risultato: «Gli 8,3 milioni che spettano alla città si potranno ottenere subito, anziché nelle 3 o 4 tranche annuali previste dalla legge, attivando la convenzione tra Anci e Cassa depositi e prestiti che consente di avere a disposizione degli enti locali tutta la liquidità prevista dal bando. Un'opportunità ulteriore che spero venga colta».

Il Comune ottiene quindi ora quello che a un primo giro non ottenne per un soffio: «Partecipando al bando in pochissimo tempo, raccogliendo e mettendo in rete una serie di progetti già avviati, ci classificammo ventinovesimi su 120 progetti – hanno ripercorso il sindaco Davide Drei e l’assessora all’Urbanistica Francesca Gardini – ma finanziarono solo i primi ventiquattro (il punteggio di Forlì si fermò ad appena due punti in meno, ndr). Il Governo Renzi decise poi di estendere il finanziamento anche al resto della graduatoria».

I primi lavori a partire

Uno dei primi lavori che partirà sarà la riqualificazione di Porta Schiavonia (costo totale 400mila euro di cui 70mila dallo Stato, 210mila dalla società “Punta di Ferro”, 120mila dalla Regione). L’assegnazione del bando è in corso e con l’inizio dell’anno il cantiere che stravolgerà la viabilità e l’aspetto dell’accesso principale sulla via Emilia, con una doppia rotonda e una nuova pista ciclabile che vi passa attraverso (come anticipato nelle scorse settimane dal “Corriere”) partirà. Prossimi anche gli interventi in via dei Filergiti e via Gaudenzi per 265mila euro (65mila dal fondo statale, 200mila dalla società “Punta di Ferro”), con nuovi arredi e una pavimentazione in porfido e granito al posto dell'asfalto. Lo stesso toccherà alle vie Giorgina Saffi , Santa Caterina e Vochieri (300mila euro, di cui 97mila dal fondo finanziato e il resto dal Punta di ferro).

I lavori più grandi

Nove milioni di euro costerà il completamento del Campus universitario coi padiglioni Sauli e Saffi prossimi all’inaugurazione (3,8 milioni del bando, 2,5 dell'Università, altrettanti della Fondazione Carisp e 200mila euro del Comune). In ordine di grandezza di spesa il secondo stralcio dell'hub turistico culturale dell'ex Asilo Santarelli (2,15 milioni di cui 1,72 del bando e 430mila euro del Comune). Un milione di euro sarà impiegato per i famosi “Giardini dei musei”, che prenderanno il posto dei parcheggi a raso di piazzale Guido da Montefeltro (un milione la spesa totale, di cui 300mila euro del bando, 500mila euro della Fondazione, 200mila euro del Ministero dei Beni culturali). Un altro milione di euro costerà la riqualificazione dell'illuminazione in centro: circa 1.500 punti luce saranno convertiti a led. Quindi 450mila euro serviranno per la correzione acustica del San Giacomo, trasformandolo (50mila euro del bando, 400mila euro della Fondazione Carisp); e per chiudere 180mila euro per manutenzione e pulizia del centro.

La polemica

«Tutti hanno chiesto l'intera somma, tranne Forlì. I più virtuosi ? No, i meno capaci – attaccano i Verdi –. Si è ostinatamente rifiutato di focalizzare la richiesta su un paio di progetti aventi grande spessore e valenza generale e invece ha messo in campo una disorganica sommatoria di progetti eterogenei. Perché non si è voluto presentare il progetto per il completamento del San Domenico, per il quale il Comune deve comunque sottoscrivere un nuovo protocollo con la Soprintendenza, fissando tempi e modi per realizzarlo, comprendendo nel progetto la costruzione della parte mancante del 4° stralcio e anche la demolizione di tutto il parcheggio?».

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