«Aiutateci a trovare i nostri avi»

Rimini

FORLI'. «Invito tutti i cittadini ad aiutarmi a ritrovare le radici forlivesi della mia famiglia e di mio nonno Domenico Gentili, emigrato in Argentina nel 1911, quando aveva solo 21 anni». A lanciare l’appello, durante il suo primo viaggio in Italia, è Dario Osvaldo Gentili, nipote di Domenico - nato a Buenos Aires nel 1937 - che, dopo aver toccato Roma, Firenze, Venezia e Pisa, si è fermato appositamente nel capoluogo romagnolo per dare la caccia ai propria avi. Il “primo” Gentili, una volta approdato nel paese sudamericano, aveva sposato un’altra romagnola, la cesenate Silvia Casadei con la quale aveva avuto un figlio chiamato Josè, padre di Dario Osvaldo, vivendo più che dignitosamente grazie alla sua abilità di artigiano, al punto da mandare periodicamente denaro ai familiari rimasti in Italia.

Tuffo nel passato

«Sì – ammette l’80enne – ho messo Forlì nel mio ruolino di marcia perché è la città natale dei miei “antenati”». Gentili assieme a Matilde Haydee Gastaldi, Miriam Gentili e Diego Nocete Far, rispettivamente moglie, figlia e genero, è stato accompagnato all’Anagrafe in piazzetta della Misura da Marcella Budesan, la titolare della bottega di acconciatura maschile “Marcy’s Style” in via Canestri dove casualmente gli uomini si sono fermati a tagliarsi barba e capelli. Visita infruttuosa, così come quella all’analogo ufficio a Cesena. «Forse i nostri avi provengono dalla montagna – dichiara la figlia Miriam in buon italiano, imparato dall’assidua lettura della “Domenica del Corriere” – adesso continueremo tramite ambasciata o consolato, allargando la ricerca anche al fratello del bisnonno paterno Gisto Gentili, che non si è mai mosso dalla Romagna. Saremo grati a chi ci aiuterà nelle nostre ricerche».

L’impressione

Dario Gentili, in pensione dopo una vita lavorativa passata a costruire porte e finestre, ha trascorso in Italia una vacanza abbastanza lunga per farsi un’idea della Penisola e dei suoi abitanti. «Ho trovato ambienti, città e monumenti molto più belli di quanto immaginassi – dice –. Sulla situazione politico-economica, invece, preferisco non esprimermi». L’italo-argentino non è tenero neanche nei confronti del Paese di nascita: «Pure noi viviamo una situazione difficile, con il costo della vita altissimo e molto malessere sociale». Fra poco ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento e l’anziano esprime la speranza che le cose possano cambiare. Ma per ora, più di tutti, vuole ascoltare il richiamo delle proprie origini.

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