La Provincia senza risorse. Sindacati sul piede di guerra

Rimini

FORLI'. «Alla Provincia mancano 5 milioni 373mila euro senza i quali sarà molto difficile garantire i servizi essenziali ai cittadini residenti sul territorio». Ancora una volta sono i sindacati della funzione pubblica a lanciare l’allarme sulle casse esangui, promuovendo per domani una giornata di sciopero dei dipendenti dell’ente anche a Forlì, così come accadrà in tutta Italia. La Sose, società del ministero dell'Economia che ha il compito di stabilire i bisogni standard degli enti locali, ha consegnato un studio nel quale si attesta uno squilibrio dei conti dell Province relativamente alla copertura delle funzioni fondamentali, causato dai tagli imposti dalla manovre economiche, pari su scala nazionale a 651 milioni. Per la realtà di Forlì-Cesena la scuola necessiterebbe di 4 milioni 425mila euro, le strade 6 milioni, l'ambiente 2 milioni 720euro, i trasporti 630mila euro e le funzioni generali 2 milioni 516mila . «Manutenzione e fabbricati, tutela dell'ambiente e manutenzione delle strade. Saranno questi i tre settori che non avranno più le risorse necessarie per garantire i servizi , soprattutto per le emergenze», ricorda Daniela Avantaggiato (Fp-Cgil). «Emerge il grossolano errore della legge Delrio con il fallito tentativo di abolire le Province – sostiene Gabriele Ragonesi, segretario Cgil enti locali Cesena –. Mai scelta fu più infelice: assurdo togliere le Province per dimostrare all'opinione pubblica il taglio dei costi della politica». I sindacalisti si schierano proprio contro queste ristrettezze. «Abbiamo aumentato la burocrazia e ci siamo allontanati dal contatto diretto con i singoli cittadini – gli fa eco Martina Castagnoli, segretario degli enti locali per la Cisl forlivese –. Da 440 dipendenti presenti, ne sono rimasti 206; dei 13 dirigenti solo uno». Anche Massimo Monti, segretario generale Uil-Fpl Forlì, sostiene che la Provincia si trovi in «una situazione di stallo per la bocciatura del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Il Governo ha dimezzato le risorse ma il personale è rimasto». Cgil, Cisl e Uil sostengono, infatti, che il rischio della mancata chiusura dei bilanci potrebbe colpire in modo drammatico proprio i dipendenti degli enti pubblici con ricadute sui salari. 

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