La tomba di Otello Buscherini nel mirino dei ladri

Moto

FORLÌ. Violata la tomba di Otello Buscherini. Alcuni ignoti si sono introdotti nei giorni scorsi nella cappella di famiglia al Cimitero Monumentale di Forlì, dove giacciono i resti del campione di motociclismo morto il 16 maggio 1976 sul circuito toscano del Mugello. Otello cadde alla curva dell’Arrabbiata Uno, mentre correva nella classe 250 con una Yamaha, che lo schiacciò tragicamente contro un palo di sostegno della rete di protezione.

La figlia Solidea, che ha scoperto la violazione della tomba, afferma che i ladri si sono “limitati” a portare via un trofeo del padre, senza toccare in alcun modo le sepolture esistenti. «Erano già entrati qualche tempo fa – interviene Luciano Sansovini, grande amico del campione scomparso – rubando un casco da corsa indossato da Otello». Sansovini è molto irritato per le frequenti scorrerie notturne dei ladri al Monumentale. «Nel corso dell’incursione alla tomba dei Buscherini – continua – hanno preso su cose di poco conto dal punto di vista commerciale, ma di alto valore affettivo. È uno sfregio alla memoria che Otello non merita».

Del mitico “Busca” o “Tarantola”, dopo troppi anni di silenzio, si è ritornati a parlare nel 2003, con la costituzione dell’Associazione “Otello Buscherini” voluta dallo stesso Luciano Sansovini, dalla figlia Solidea e dal fratello Arnaldo per mantenere vivo il ricordo del campione. Otello morì proprio all’apice della carriera, quando in mano, a detta di commentatori ed esperti, aveva tutte le carte per vincere il motomondiale. Due giorni dopo l’incidente, al termine delle esequie celebrate nella chiesa della Cava, alla presenza dei familiari e degli amici più cari, fra cui l’inseparabile Gianfranco Bonera, compagno di tante corse, le spoglie del campione furono condotte al Cimitero Monumentale e tumulate nella cappella di famiglia. L’ultimo atto in ordine di tempo del sodalizio risale al 29 maggio 2016, con l’inaugurazione in via Caprera, 1, a Forlì, della nuova sede sociale e Casa dei Ricordi di Otello e di altri piloti che l'hanno preceduto. Da quel 16 maggio 1976 la tomba di Otello Buscherini al Monumentale di Forlì rimane sempre aperta. «Come documentato dal registro conservato all’interno – ricorda Sansovini – arrivano visitatori ogni giorno dell’anno, anche dall’estero». Luciano conclude con una certezza: «Se anche portassero via tutto quello che c’è nella tomba, nessuno ci potrà mai privare del ricordo di questo insuperabile campione».

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