Peculato per l'auto del Comune Assolto il sindaco Frassineti

FORLÌ. Assolto perché il fatto non sussiste. Il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti ha accolto con un sospiro di sollievo la sentenza letta ieri mattina poco prima di mezzogiorno dal presidente del collegio Giovanni Trerè (giudici a latere Dora Zambelli e Antonella Zatini). Il primo cittadino era accusato di peculato per l’utilizzo dell’auto dell’amministrazione comunale per i suoi spostamenti da Predappio a Forlì che, secondo l’accusa, avrebbero avuto ragioni anche private e non solo istituzionali.
L’accusa, rappresentata in aula dal sostituto procuratore Sara Posa, aveva chiesto una condanna a un anno e 9 mesi. La Procura ha preannunciato l’intenzione di presentare appello non appena saranno rese note le motivazioni del Collegio. Intanto per Giorgio Frassineti, difeso dall’avvocato Marco Martines, la fine di un incubo, accolto con comprensibile soddisfazione e anche con gli occhi lucidi per gli ultimi mesi difficili, da quando la Squadra mobile depositò in Procura gli atti raccolti. Senza contare le possibili conseguenze sul mandato di una eventuale condanna visto che la Legge Severino del novembre 2012 contempla la sospensione dell’incarico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di almeno 18 mesi per gli amministratori pubblici condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato.
Frassineti nella sua deposizione davanti ai giudici di un mese fa aveva ribadito che le sue cariche, non solo in qualità di primo cittadino, lo portano spesso a Forlì. Non ha sottratto l’auto del Comune per fini personali, essendo anche indicato come responsabile della Protezione civile di Predappio in caso di emergenza o calamità. Il costo per l’Amministrazione sarebbe stato di 60 euro circa. Le indagini erano partite nel 2015 a seguito di un esposto anonimo. Il Procuratore Sergio Sottani aveva affidato alla Squadra mobile di Forlì l’attività di controllo degli spostamenti di Frassineti per accertarsi sull’utilizzo dell’auto comunale. Comportamenti che avevano portato a chiedere il processo per peculato a carico dello stesso.
Tesi opposta quella della difesa che ha puntato su azioni e utilizzo lecite da parte del primo cittadino per gli incontri con altri amministratori e funzionari.
Sull’assoluzione intervengono Valentina Ancarani, segretario del Pd: «eravamo certi dell’integrità di Giorgio e delle sue capacità come amministratore. Spero che la sua correttezza non possa più essere messa in dubbio»; il deputato Marco Di Maio: «davvero una bella notizia per chi ha sempre creduto nella sua onestà» e il sindaco Davide Drei che si dichiara «felice per Giorgio, uomo onesto e generoso».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui