Pari opportunità uomini in commissione

Rimini

FORLI'. È rinata ed è tutta nuova, non nelle finalità, ma di certo nella sua composizione, aperta per la prima volta agli uomini. È la Commissione comunale per le Pari opportunità la cui istituzione è stata approvata ieri dal consiglio comunale con già l’indicazione dei suoi 23 componenti: 16 membri dell’assise stessa e 7 esperti esterni selezionati nelle scorse settimane sulla base di proposte pervenute dall’associazionismo locale e di autocandidature.

Sono stati 20 i consiglieri favorevoli alla delibera presentata dall’assessora Elisa Giovannetti, ma il Consiglio non è riuscito a trovare l’accordo unanime: tre, infatti, le astensioni (Fratelli d’Italia, Lega Nord e il consigliere del Pd Massimo Freschi) e due i voti contrari espressi dal M5S. Resta, comunque la soddisfazione di Giovannetti che intende convocare la prima seduta della Commissione già entro la settimana, per farla sostanzialmente coincidere con le celebrazioni dell’8 marzo, «poi darle immediatamente operatività istituendo gruppi di lavoro su quattro aree tematiche quali violenza, salute di genere, cultura e identità di genere e lavoro».

La nuova commissione Pari Opportunità, come detto, si apre alla partecipazione degli uomini. Saranno 9 tra i 16 consiglieri che la comporranno in rappresentanza di tutte le liste. I dieci di maggioranza sono: Annalisa Chiodoni, Loretta Fiorentini, Maria Maltoni, Massimo Freschi, Lodovico Zanetti, Nada Zani, Jacopo Zanotti, Massimo Zoli, Tatiana Gentilini, Paolo Bertaccini. I 6 di minoranza, invece, Daniele Avolio, Davide Minutillo, Daniele Mezzacapo, Simone Benini, Eliana Gardini, Paola Casara. Sette i membri esterni selezionati, tutte donne: Raffaella Baccolini, Elena Balsamini, Chiara Businaro, Anna Falcini, Nadia Lobianco, Alice Melandri e Alessandra Panno.

Proprio sulla loro nomina si sono scagliati i consiglieri pentastellati che avevano candidato una loro militante, Manuela Borroni, esclusa. «Avete dovuto indire ben due commissioni solo per farla fuori» tuona Simone Benini, cui replica dal Pd Maria Maltoni definendo «polemicuzze» quelle del M5S. «I criteri usati sono stati quelli delle competenze sul tema delle politiche di genere – spiega – in più la presenza degli uomini avrà una valenza significativa in una commissione nella quale ripongo grande fiducia. Anzi, sono certa che potrà produrre tanto, anche in termini di innovazione». «Vedremo quante volte si riunirà e cosa produrrà davvero» replica scettico Benini.

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